
Un undici titolare e le prime alternative tutte in Nazionale. Spese da Europa, ma l’obiettivo resta la parte sinistra della classifica. Con questa rosa si può ambire a qualcosa di più?
Rispetto ai nastri di partenza della stagione scorsa, la Fiorentina ha aumentato i propri calciatori che giocano con le rispettive nazionali. Certo non c’è più Chiesa, ma di fatto, nonostante sia stato dai più sonoramente bocciato il calciomercato estivo, colpisce come la rosa dei titolari, ed anche delle prime alternative, sia composta da calciatori che rappresentano l’eccellenza dei propri paesi calcistici.
UNA DIFESA NAZIONALE. Dragowski ha fatto il suo esordio con la nazionale maggiore polacca, mentre Martinez Quarta, ancora tutto da scoprire, si sta prendendo con grande scioltezza una maglia da titolare nella sua Argentina, dove German Pezzella è da anni leader e che solo adesso, a causa dell’infortunio rimediato con la Reggiana, non lo ha visto protagonista con l’albiceleste. Caceres è indispensabile (e sempre titolare) per l’Uruguay, Milenkovic è ormai da almeno un paio d’anni un titolare inamovibile della Serbia. In più, rispetto a Dalbert, è stato inserito Biraghi, altro nazionale con l’Italia. Del gruppo dei titolari, o comunque delle primissime alternative, solo Lirola non gioca in nazionale. Così come le seconde linee Terracciano, Barreca, Venuti e Igor.
MEDIANA DA NAZIONALE. A Pulgar, elemento inamovibile della mediana del Cile, è stato aggiunto Bonaventura, altro che Mancini non lascia a casa praticamente mai con la sua Italia. Castrovilli è ormai costantemente tra i convocati di Roberto Mancini, salvo non riuscire mai a trovare occasione di giocare a causa di svariati problemi fisici che sopraggiungono sempre in concomitanza con la sosta delle nazionali. Amrabat è sempre nella lista del Marocco. Duncan, fino a qualche mese fa, era tra i convocati del Ghana. Anche a centrocampo, insomma, i titolari della Fiorentina sono tutti nazionali, mentre solo le alternative non rientrano nelle proprie selezioni, come ad esempio Borja Valero che con la Spagna non ha mai trovato spazio solo perché nella sua epoca c’erano veri e propri mostri sacri in quella mediana.
UN CAMPIONE E MEZZO E TUTTI NAZIONALI DAVANTI. Se Ribery ha vinto tutto con la sua Nazionale, della quale non fa più parte da qualche anno solo per un discorso anagrafico, Callejon con la Spagna ci ha giocato pochissimo, vincendo però titoli su titoli al Real e facendo gol e assist in Champions, anche col Napoli. Un campione e mezzo, ai quali aggiungere Dusan Vlahovic che è salito dall’Under 21 della Serbia alla prima squadra facendo il suo esordio e sfiorando pure il gol, Cutrone stabilmente tra i convocati (e titolare) dell’Italia Under 21, e Kouame, altro appena ventitreenne ma stabilmente convocato dalla Costa D’Avorio.
SOLO PARTE SINISTRA.Rispetto allo scorso anno, non è stato fatto alcun proclama da parte della dirigenza e della proprietà della Fiorentina. L’obiettivo resta il medesimo: parte sinistra della classifica. Tuttavia, scorrendo rapidamente questi dati sopra citati, e il monte ingaggi che colloca la Fiorentina al settimo posto assoluto in Serie A, viene da pensare che questa rosa possa, se non debba, almeno lottare per insidiare la zona Europa. Sulla carta lo avrebbe nelle corde, al campo il compito di emettere il proprio verdetto. Molto passerà anche dal lavoro del tecnico, e dalla capacità di far rendere al meglio le risorse a disposizione. Che viste le premesse non sono poi così da buttare.

Di
Gianluca Bigiotti