
La Viola potrebbe cambiare faccia con la ripresa del campionato, in diversi sperano di avere più minutaggio. E in più Iachini avrà anche Pezzella, Pulgar e gli ultimi arrivati
Fuori Chiesa e Ceccherini, dentro Callejon, Martinez Quarta e Barreca. Il rush finale di mercato ha cambiato il volto della Fiorentina, contro lo Spezia alla ripresa Iachini potrebbe presentare una Viola piuttosto diversa da quella che ha raccolto tre punti nelle prime tre partite di campionato. L’inserimento dei nuovi arrivi e non solo, anche la necessità di inserire nuovamente ‘nel motore’ due titolari come Pezzella e Pulgar: il primo fuori per infortunio dalla botta ricevuta in amichevole contro la Reggiana, il secondo in recupero dopo la positività al Covid.
SPAGNOLI. Di sicuro sarà interessante capire se Callejon sarà subito disponibile da titolare, e che ruolo gli verrà cucito addosso: difficile che possa subito presentarsi a tutta fascia nel 3-5-2, più probabile che Iachini possa cambiare qualcosa a livello tattico. In ogni caso, potrebbe avere subito più spazio Lirola. Lo spagnolo, lo scorso anno, ha giocato ben 39 partite tra campionato e coppa, sfiorando i 3000 minuti giocati: nelle prime tre partite di questa stagione, però, ha raccolto appena 28′ in due spezzoni con Torino ed Inter. I minuti lasciatigli da Chiesa, insomma: senza Federico, lui più di Callejon può garantire, almeno all’inizio, la copertura della fascia. Specie in fase difensiva. Insomma, in attesa del miglior Callejon, potrebbe toccare a Lirola a destra qualora Iachini decidesse di continuare col 3-5-2. E anche in caso di 4-3-3, o di 3-4-3, o di 4-2-3-1, l’ex Sassuolo potrebbe avere senz’altro più spazio da terzino o da esterno di centrocampo (così come Venuti, alternativa come terzino).
DIFESA. Del resto Lirola, che pure aveva avuto richieste in estate, è rimasto per giocarsi quantomeno un posto da titolare. Non per fare la riserva fissa: starà però anche a lui, pagato circa 13 milioni complessivi dalla Fiorentina, tornare ai suoi livelli migliori. Solo ‘assaporati’ in qualche partita nella passata stagione. Un altro che cerca spazio è Igor: subito bell’impatto da gennaio scorso contro la Juve, da centro-sinistra ha garantito fisicità ma è stata dura togliere il posto a Caceres. Tanto che dopo aver giocato le prime 8 partite su 11 in viola, poi è sceso in campo solo all’ultima di campionato dopo cinque panchine di fila. E anche nelle prime tre giornate di questa Serie A, altre tre panchine e zero minuti giocati. Anche per lui sono state rifiutate offerte in estate, ma con l’arrivo di Martinez Quarta le possibilità si riducono ulteriormente: è l’unico mancino del pacchetto arretrato, spera che con la ripresa del campionato le cose possano cambiare.
DAVANTI. Così come Cutrone punta a giocarsi le proprie carte per tornare titolare. La Fiorentina alla fine non ha preso un’altra punta sul mercato, decidendo di affidarsi ai tre giovani davanti. Starà a loro, Patrick, Vlahovic e Kouame, giocarsi un posto di partita in partita. Fin qui Cutrone è l’unico attaccante che non è mai partito dall’inizio: 41 minuti complessivi in tre gare, senza lasciare il segno. Un paio di guizzi contro il Torino, una mezz’ora di grande volontà ma poco concreta contro la Samp. Lo scorso anno aveva giocato 21 partite totali, con 900′ tra campionato e coppa: la rete in coppa contro l’Atalanta, il rigore conquistato contro il Milan e soprattutto i 4 gol (più un assist) decisivi a luglio per portare la Fiorentina alla salvezza. Nel mezzo, anche qualche prova flop e altre così e così. Un attaccante di grinta e concretezza che ha sofferto anche il modo di giocare della sua Fiorentina: era arrivato a gennaio per risolvere il ‘mal di gol’ viola, lo ha fatto solo in parte tanto che fino alla fine del mercato la Fiorentina ha cercato una punta di maggiore affidabilità. Ora ha, come i compagni davanti, tre mesi e 10-11 partite per dimostrare il suo valore. Con l’obiettivo riscatto sullo sfondo: l’obbligo viola a circa 18 milioni di euro scatta alle 26 presenze da 45′, lui ne ha fatte fin qui 11.
L’OTTIMO DODICESIMO. Chi è rimasto fin qui sempre in panchina è stato anche Pietro Terracciano. Ottimo dodicesimo che si era messo in grande mostra da titolare nelle ultime partite della scorsa stagione: 5 gol subiti nelle 7 gare giocate a luglio e inizio agosto, preciso negli interventi e a volte pure miracoloso. C’era però un Dragowski alle prese con problemi fisici, che all’inizio del mercato estivo sembrava potesse anche cedere a qualche lusinga dall’estero: col rientro del polacco, però, Terracciano è tornato in panchina. Ma sarà, questa, una staffetta (specie negli allenamenti quotidiani) che farà bene a chiunque difenderà la porta viola. Anche se l’impressione è che Drago, se starà bene, sarà ancora il titolare.

Di
Marco Pecorini