
Sul Corriere Fiorentino si parla del primo tempo opaco di Franck, e della strepitosa ripresa contro l’Inter. Bravo anche Iachini
Sono i particolari a spiegare spesso meglio di ogni altra cosa le situazioni e a fissare più o meno la grandezza di un calciatore. Torello del pre-partita della Fiorentina, Frank Ribery ha già la faccia da combattimento della gara e non molla di un centimetro. Lui ha una sua precisa convinzione: il pallone nei passaggi deve essere sempre indirizzato con forza, anche e soprattutto quando ci si allena. E se non accade il francese lo fa notare, senza mezzi termini perché se lo può permettere, scrive il Corriere Fiorentino.
LEADER. Se il pallone viaggia veloce ci sono molte più possibilità di costruire azioni offensive efficaci. Contro il Torino per esempio lo aveva detto a chiare lettere sotto la tribuna a Castrovilli, uno che pure parla più o meno il suo stesso linguaggio calcistico. Se sei un campione, dai l’esempio e non solo nei novanta minuti più recupero di una partita. Lo dai chiedendo che venga aperta la palestra al ritorno notturno da una trasferta, andando in ritiro con la squadra anche se sei infortunato, allenandoti all’alba per rimanere in forma facendo aprire in anticipo il centro sportivo.
ANCORA A SAN SIRO. Il primo tempo di Ribery a Milano è stato quasi sconcertante, visti gli standard a cui aveva abituato tutti. Dieci palloni persi e una sola grande giocata, per mettere Kouamé davanti ad Handanovic, purtroppo inutilmente. In molti erano convinti di non rivederlo ad inizio ripresa, anche per via della botta rimediata poco dopo il vantaggio viola. Iachini però è uno che di fuoriclasse se ne intende, avendo «sacrificato» la propria carriera da calciatore sull’altare della marcatura dei più grandi che giocavano in Italia negli anni ottanta: Platini, Maradona, Baggio, tanto per volare bassi. Gli è quindi bastata un’occhiata per capire che Frank era meglio tenerlo in campo e ha avuto ragione perché i tre assist confezionati in quaranta minuti sono state autentiche perle che hanno portato un anno dopo al bis di San Siro. Contro il Milan, un anno fa, erano stati infatti i tifosi rossoneri a tributare a Ribery la standing ovation all’uscita dal campo, stavolta è toccato agli interisti.

Di
Redazione LaViola.it