
Tuttosport si concentra sulla situazione in casa granata a sei giorni dalla gara contro i viola al Franchi
Il Torino di Giampaolo è un cantiere aperto che. Un allenatore nuovo e diametralmente opposto alle concezioni di (non) gioco in cui il Toro si era incagliato con Mazzarri prima che Longo venisse a evitare il peggio. Tre acquisti pronti via ma che praticamente ancora non si sono potuti vedere all’opera. Tre rinforzi come tre sono state, appena, le amichevoli disputate, prima che il Covid tornasse a sconvolgere i programmi di lavoro. Ci mancava solo il positivo di ieri nella Primavera che ha neutralizzato di fatto il mini-ritiro riparatore di Biella. Allenamenti forzatamente a scartamento ridotto e due test annullati. Quello contro i ragazzi di Cottafava, che già avevano sostituito in fretta e furia il Como dopo l’inopinata sconfitta con la Pro Vercelli. E soprattutto quello contro la Sampdoria che avrebbe dovuto fornire finalmente qualche indicazione attendibile al cospetto di una pari grado, dopo la sconcertante sequenza di risultati contro rivali di Serie C. Tantissime assenze, alibi ma pure zero certezze. Lo scrive Tuttosport.
Insomma, pochi riscontri e ben confusi per il Torino. Anche se dal versante societario ci si premura comprensibilmente di sottolineare la soddisfazione di Giampaolo per il lavoro fin qui svolto. E per alcuni segnali positivi giunti da qualche giocatore. Questo al di là delle “marchette” in favore di Rincon. Valoroso mediano, serio professionista sempre dedito alla causa ma certo non fornito da madre natura dei piedi da regista.
Oggi mancano sei giorni al via della Serie A, che proprio il Toro inaugurerà – sabato – lanciandosi a Firenze contro i viola ringalluzziti dal rampante Commisso che svaria dal mercato all’impegno per il nuovo stadio (merce sempre sconosciuta, in casa Cairo). Ma il Toro ancora non c’è o, comunque, non si sa cosa sia.

Di
Redazione LaViola.it