
Pradè fu vicino al centrocampista allora all’Atalanta, ma la società viola non affondò mai il colpo. E Jack andò poi al Milan: tra infortuni e belle prestazioni
Risalgono addirittura al 2013 i primi contatti tra la Fiorentina e Giacomo Bonaventura. Sette anni dopo, il centrocampista è ancora tra le idee di Daniele Pradè. Stavolta, però, a parametro zero, visto che Jack si è appena svincolato dal Milan. Proprio in rossonero, Bonaventura, approdò negli ultimi giorni del mercato estivo 2014, senza che la Fiorentina affondasse mai il colpo con l’Atalanta. Dai Della Valle a Commisso, è passata un’era calcistica senza che la stima per il ragazzo di San Severino Marche cambiasse da parte del direttore sportivo viola.
GRAN FINALE E NAZIONALE. Del resto, qualità tecniche ancora intatte e una professionalità riconosciuta da tutti gli addetti ai lavori, per un giocatore che, nonostante sia svincolato, è stato convocato da Mancini a 31 anni in Nazionale. Sì, gli stop fisici hanno condizionato pesantemente i suoi ultimi anni, con l’infortunio al ginocchio dell’ottobre 2018, l’operazione successiva e diversi infortuni muscolari durante i suoi anni al Milan. Il finale dell’ultimo campionato ha però dimostrato quanto possa essere prezioso, ancora, un giocatore come Bonaventura. 13 partite su 13 post lockdown, con 6 assist e 1 gol. Tra i migliori interpreti della squadra di Pioli che ha stupito tutti dalla ripresa.
VICINO, MA… Eppure, Jack, già aveva attirato l’attenzione di Pradè diversi anni fa. L’allora agente del giocatore, Giocondo Martorelli, parlava spesso di incontri e contatti con il ds viola e con Macia. Che, dopo essere stati molto vicini al giocatore nel 2013, non affondarono però il colpo l’estate successiva. L’Atalanta alla Fiorentina chiedeva 10 milioni, cifra ritenuta elevata dal club dei Della Valle, per un (allora) giovane che in quelle due stagioni ad alti livelli a Bergamo aveva segnato 12 gol con 8 assist in 66 partite, e dimostrato di poter giocare in più ruoli in mezzo al campo. La Fiorentina si fermò davanti a quei 10 milioni, e nel frattempo acquistava Bakic (per 2,5), Rebic (per 4,5), Ilicic (per 9), Gomez e investiva per il riscatto di Cuadrado nell’estate 2013, e prendeva Badelj (per 4 mln) e Kurtic (in prestito) nell’estate 2014. Mentre l’Atalanta proprio nel 2014 iniziava a mettere le basi della scalata, acquistando il Papu Gomez con i soldi di Bonaventura.
IN ROSSONERO, INFORTUNI E QUALITA’. In un Milan che iniziava a deludere negli ultimi anni di Berlusconi, Bonaventura è stato spesso tra i migliori. 7 gol e 4 assist in 33 partite nel primo campionato, 6 reti e 11 assist in 33 gare della Serie A ’15/’16. Poi sono iniziati i problemi fisici: nel 2016/2017 ha giocato solo 22 partite totali, con 5 gol, 4 assist e la vittoria della Supercoppa italiana con Montella. Da fine gennaio una “lesione del tendine del lungo adduttore della coscia sinistra” lo ha tenuto fuori fino alla fine della stagione. L’anno successivo è tornato comunque ai suoi livelli, con 8 gol e 4 assist in 33 gare di campionato. Quindi il 2018/2019, la stagione del lungo infortunio al ginocchio: solo 8 partite di campionato e 3 gol, fino ad ottobre.
RINASCITA. Nuova caduta e rinascita, perché nell’ultima annata è rimasto in naftalina fino a novembre ma poi si è ritagliato il suo spazio con Pioli: 32 partite totali, 4 gol e 6 assist. Un jolly tra mezzala e trequartista, a volte anche esterno. Prezioso nella rincorsa del Milan all’Europa League post lockdown. Prestazioni che però non gli sono bastate a strappare un rinnovo di contratto.
ADDIO AMARO. “Potevo ancora dare tanto”, ha detto un amaro Bonaventura qualche giorno fa sulla chiusura dell’esperienza al Milan. “Mi dispiace non aver avuto lo stesso allenatore per tre o quattro anni, perché è una cosa che ti dà continuità nel lavoro. Ogni volta ricominci daccapo e questo ti fa perdere un sacco di tempo. Ho capito che le valutazioni su di me erano cambiate quando mi sono infortunato al ginocchio. Dovevo operarmi, stare fermo fino al termine della stagione e ricominciare con un solo anno di contratto davanti. Una società che ha fiducia in te, ti sottopone il rinnovo appena vede che hai ripreso l’attività. Ci sono state mezze parole, niente di più. Forse è cambiato lo stile Milan”.
INGAGGIO E FUTURO. A 31 anni Bonaventura ha ancora voglia di mettersi in discussione. Di ripartire, come ha fatto più volte in carriera. Ora la Nazionale, poi una nuova avventura. La Fiorentina, intanto, ci pensa. Visto che vuole aggiungere qualità ed esperienza alla rosa di Iachini. Sarebbe un acquisto a zero, da discutere solo l’ingaggio con il suo agente Mino Raiola. Al Milan il centrocampista prendeva 2 milioni a stagione, cifra eventualmente da trattare ma che rientrerebbe nei parametri viola. Visto che le concorrenti, su tutte Benevento e Verona, difficilmente potrebbero toccare uno stipendio simile. Il mercato sarà lungo, ufficialmente inizierà solo domani. Bonaventura, nel frattempo, resta un’opzione piuttosto concreta per i viola.

Di
Marco Pecorini