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PAGELLE VI.IT – Ribery incanta, ma non basta. Ghezzal sorprende, Vlahovic ingenuo

Ribery

La Fiorentina torna dall’Olimpico con un pugno di mosche in mano dopo una discreta prestazione

Sconfitta per 2-1 in rimonta per la Fiorentina sul campo della Lazio. Ribery si costruisce un gran gol nel primo tempo e i viola limitano benissimo Immobile e compagni fino al 67′, quando un rigore fischiato su Caicedo riapre la partita. La squadra resta a lungo compatta e mette in difficoltà la squadra di Inzaghi, anche se sui due gol concessi la difesa viene infilata un po’ troppo facilmente.

Dragowski: 6. Tiene a galla la Fiorentina nei momenti decisivi, poi è lui a causare il rigore che rimette in partita la Lazio (ma ci sono grossi dubbi sulla caduta di Caicedo, già proiettato a terra prima dell’impatto con il portiere). Drago prima respinge nel primo tempo un colpo di testa di Parolo, poi salva su Immobile che comunque era in fuorigioco. Nella ripresa bravissimo sulla bordata da fuori di Jony, mentre sfiora soltanto il piazzato vincente di Luis Alberto.

Milenkovic: 6. Solido negli interventi, nonostante un giallo molto generoso tirato fuori dall’arbitro nel primo tempo. Ci prova anche con una bordata da fuori, che termina però alta.

Pezzella: 6. Guida la difesa e tiene a bada Immobile, seguendolo spesso a uomo anche fuori area. E il capocannoniere del campionato non si vede praticamente mai (solo dal dischetto).

Ceccherini: 6. Seconda di fila da titolare, gioca una buona partita risolvendo qualche situazione pericolosa. Prezioso anche in un paio di break che si trasformano in azioni offensive.

(dal 74′ Venuti: 5,5. Rischia la ‘frittata’ su un intervento così e così, poi se la cava. Spinge il giusto in avanti)

Lirola: 6. Impreciso nei primi minuti, poi entra in partite e dalla sua parte alla fine Jony non sfonda quasi mai. Nella ripresa si sgancia anche un po’ di più in attacco, anche se non è proprio ai suoi livelli migliori.

Ghezzal: 6,5. La vera sorpresa di giornata, dopo i 6′ ‘mordi e fuggi’ contro il Brescia. Una traversa e un tiro fuori di pochissimo, alla fine è il viola più pericoloso dopo Ribery. Impiegato da mezzala a piede invertito, ha discreta gamba e tatticamente copre bene, anche se nel primo tempo sbaglia qualcosina di troppo. Nella ripresa riesce invece a trovare giocate importanti, e per poco non trova il gol.

Badelj: 5,5. Torna all’Olimpico da ex, alterna buone trame ad alcuni errori. Gioca un’ora abbondante coprendo gli spazi e trovando anche modo di gestire il possesso, ma la sua prova si chiude quando, ormai in debito di ossigeno, si perde un po’ Parolo nella ripartenza del 2-1 della Lazio.

(dall’83’ Pulgar: sv)

Castrovilli: 6. Non brilla come nelle migliori giornate, ma si fa sentire tanto a livello tattico e di sostanza. Milinkovic-Savic e Luis Alberto non trovano spazi per i primi 70′, segno che specie a centrocampo i viola fanno un buon lavoro. Ha una bella occasione ad inizio ripresa, ma il suo tiro piazzato viene respinto senza troppi problemi da Strakosha.

Dalbert: 5,5. Anche stavolta viene sostituito all’intervallo dopo un’ammonizione ricevuta. Il giallo se lo prende subito su Lazzari (è anche sfortunato, perché scivola sul campo bagnato), avversario piuttosto complicato. Ma con il passare dei minuti prende le misure e riesce a contenerlo. Si fa vedere poi un po’ anche in avanti, con un tiro che termina fuori non di molto.

(dal 46′ Igor: 5,5. Si piazza prima largo a sinistra e poi come terzo di difesa, gioca una discreta ripresa ma sull’azione del 2-1 della Lazio poteva fare di più).

Ribery: 7. Un gol che vale il prezzo del biglietto. Serpentina in mezzo a due, finta e tiro di controtempo sul primo palo. Una rete pesante che incanala la partita nella direzione viola, prima del rigore fischiato su Caicedo. È sempre il catalizzatore del gioco viola, fa anche un gran lavoro in copertura. Anche se alla distanza la benzina finisce.

(dall’83’ Sottil: sv)

Cutrone: 5,5. Gara complicata per lui, che ha l’occasione di partire titolare ma si trova sempre chiuso nella morsa dei difensori della Lazio. Si dà da fare in copertura e nel pressing, ma non riesce ad incidere davanti e poche volte è utile nel gioco di sponda.

(dal 62′ Vlahovic: 5. Come Patrick, partita di sacrificio anche se avrebbe più spazi a disposizione nell’ultima mezz’ora, senza però essere servito un granché dai compagni. Tira alto su punizione all’86’. Poi nel finale si prende il rosso per gomitata sull’avversario: un gesto pesante che gli farà saltare la prossima partita)

All. Carillo (Iachini squalificato): 6. Il tecnico viola riparte dal 3-5-2 dopo l’opaca prova contro il Brescia, e la Fiorentina risponde con una bella prestazione sul campo della Lazio 2° in classifica. I biancocelesti sì, avevano tante assenze, ma i viola – pur senza Caceres e Chiesa – se la sono giocata e hanno condotto la gara fino al 67′, quando l’episodio del rigore ha cambiato la partita. Ma fino ad allora, la Fiorentina ha imbrigliato la Lazio, ha rischiato poco e giocato anche con sprazzi di personalità. Poca concretezza su un paio di ripartenze che potevano portare al raddoppio, e poca attenzione sui due gol della Lazio fanno tornare a mani vuote Pezzella e compagni. Ma la prestazione c’è stata.

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