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Giocatori contro FIGC: niente sciopero ma decisione è affronto

Tommasi - AIC

Scintille tra il mondo dei calciatori e la Federazione. Situazione che va risolta prima del nuovo inizio della stagione

Tuoni e fulmini dell’Aic (giocatori) contro la Figc e i club. Il consiglio direttivo di ieri dell’associazione dei giocatori ha avuto toni assai accessi. Nel mirino la delibera di mercoledì del Consiglio Federale che permette di iscriversi ai campionati 2020-21 anche alle formazioni che non hanno pagato le mensilità di marzo e aprile perché impegnate in un contenzioso di fronte al Collegio Arbitrale con i rispettivi spogliatoi. Una decisione che è giudicata un vero e proprio affronto.

Anzi, l’ennesimo affronto dopo che l’Associazione non era stata coinvolta nel processo per la stesura del protocollo medico per gli allenamenti di squadra. I giocatori si sentono messi da parte nonostante gli attori protagonisti siano loro.

L’Aic è particolarmente preoccupata, soprattutto per gli oltre 2.000 tra calciatori, allenatori e membri degli staff tecnici che guadagnano il minimo sindacale (50.000 euro lordi) in Serie C e B. Oggi Tommasi, Calcagno e Grazioli avranno un contatto con Ghirelli della Lega Pro, ma fondamentale sarà il confronto soprattutto con i membri Aic della A.

La parola sciopero nella riunione di ieri (c’erano oltre a Tommasi anche rappresentanti di A come Chiellini, Acerbi, Rossettini, Ranocchia e Marchetti) non è stata pronunciata, ma l’irritazione è notevole. Lo scrive il Corriere dello Sport-Stadio.

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