Per molti, in casa Fiorentina, il tour de force che caratterizzerà giugno e luglio (se il calcio ripartirà) sarà decisivo per il proprio futuro
Nonostante tanti dubbi e tante difficoltà logistiche oltre che sanitarie, il calcio pare sempre più orientato verso la ripresa delle ostilità. Che la stagione sia falsata è chiaro e palese. Come possa essere portata a termine è ancora un rebus. Ma i soldi in ballo sono troppi per far sì che il calcio si fermi. E per molti, in casa Fiorentina, il tour de force che caratterizzerà giugno e luglio sarà decisivo per il proprio futuro.
IACHINI SU TUTTI. Chi si deve ancora conquistare la conferma è sicuramente il tecnico viola. Beppe Iachini è piaciuto subito a Commisso. Per grinta e dedizione al lavoro, in primis, ma anche per come ha saputo rivitalizzare dal punto di vista tecnico calciatori che erano partiti male (Lirola su tutti) ed anche dal punto di vista mentale (Chiesa è un’altra persona e come detto dallo stesso Federico molto è merito del dialogo avuto con Iachini). E i punti parlano per lui, visto che ha saputo risollevare la classifica di una squadra ad un passo dal baratro. Certo il gioco e l’atteggiamento da squadra che deve salvarsi non è in linea con le ambizioni di una Fiorentina da Europa che Commisso va ribadendo nei programmi per la prossima stagione. Ma in linea con la situazione pericolosa che è stato chiamato a gestire. Molto bene nella fase difensiva, e con un attacco che ha ricominciato a segnare con i suoi interpreti. Lui è legatissimo a Firenze e alla Fiorentina, e farà di tutto per provare a conquistarsi la conferma.
QUELLI IN BILICO. Di calciatori sotto osservazione ce ne saranno tanti. Per quanto ci sia la piena consapevolezza che dopo questo lungo stop e con mille attenuanti del caso dare giudizi definitivi sarà un’opera condizionata dalle condizioni in cui (eventualmente) si tornerà in campo, in diversi devono fare un salto di qualità e dare risposte. C’è ad esempio Cutrone, che dopo il lavoro di recupero fisico e ambientamento è stato fermato dal covid-19. E come possa conquistarsi una conferma è ancora un rebus. C’è poi chi come Duncan stava iniziando ad ingranare, ma dovrà dare conferme, ed altri come il capitano German Pezzella che prima del coronavirus era in odore di partenza e che dovrà dimostrare di poter essere ancora un titolare di una Fiorentina che punta a fare un salto di qualità.
Su Badelj, ormai, sembra già essere stata presa una decisione, ovvero il non riscatto dalla Lazio. Ma anche Pulgar è chiamato a dare delle risposte importanti dopo una prima parte di avventura fiorentina inferiore alle aspettative. E poi c’è Dalbert. Il brasiliano è legato alle decisioni dell’Inter su Biraghi. Per la Fiorentina potrebbe anche restare, ma senza spendere soldi. Uno scambio alla pari tra l’ex viola e Dalbert sarebbe la soluzione migliore per Pradè. Ma l’Inter sembra essere orientata ad altri obiettivi, con conseguente ritorno alla base dell’ex Pescara. A meno che Dalbert stesso non faccia una grande finale di stagione tale da convincere i viola a fare qualche sacrificio.
CHI CERCA SPAZIO. E poi ci sono le risorse preziose. Igor, ad esempio, aveva avuto un buon impatto. E col tour de force potrebbe avere delle chance importanti. Così come prezioso sarà anche l’apporto di Sottil, uno di quelli che di spazio ne ha trovato pochissimo. C’è poi chi come Benassi era partito nel 2020 alla grande, salvo poi finire nel dimenticatoio. E l’investimento fatto da Pradè su Amrabat lascia pensare che l’anno prossimo possa prendere altre strade. C’è poi Ghezzal, che a Iachini piace tanto da averlo schierato anche come interno. Ma che ha giocato comunque pochissimo. Anche Agudelo cerca spazio, dopo essere stato paragonato a Pizarro come caratteristiche, ma che è ancora un grosso punto interrogativo che però, se non fosse per l’oggi, sicuramente avrà modo e spazio l’anno prossimo di potersi mettere in mostra visto che la Fiorentina ci punta molto.
CHI RIENTRA. Se non altro torneranno disponibili da subito Franck Ribery e per qualche gara ufficiale anche Kouame. Per coloro che invece hanno contratto il covid-19, Pezzella, Vlahovic e anche Cutrone stesso, l’iter per un ritorno alla piena normalità è ancora avvolto dal mistero dei protocolli medici. Per loro, questo finale di stagione, rischia di essere da S.V., vista l’impossibilità (almeno da subito) di poter spingere sull’acceleratore.
La ripartenza del pallone, insomma, per qualcuno conterà di più.
Di
Gianluca Bigiotti