Gli incastri di calendario e l’ultimo azzardo, anche verso Qatar 2022 (che si giocherà in inverno). Si potrebbe stravolgere tutto.
L’attesa riforma dei calendari potrebbe trasformarsi in rivoluzione. Una profonda riforma che è l’accelerazione di quella già contemplata per via del Mondiale d’inverno (in Qatar, 21 novembre-18 dicembre 2022). Ma adesso alcuni club europei e alcuni agenti di calciatori starebbero studiando proprio la rivoluzione: programmare da qui al giugno 2023, per ogni lega nazionale, due stagioni di campionati di Apertura e di Clausura – sul modello sudamericano in uso fino al 2014 in Argentina e in vigore in Uruguay – per liberare spazio a una Champions allargata (più posti fissi per le big), salvaguardare gli impegni delle Nazionali, rendere meno stressante e pericoloso il calendario per la salute dei giocatori, offrire ai broadcaster un pacchetto di diritti tv e web ancora più appetibile. Meno partite, ma più interessanti, scrive La Repubblica.
APERTURA E CLAUSURA. Che ci sia una ripresa, ritardata a giugno-luglio, della stagione in corso, oppure la cancellazione, con annesso rischio di ricorsi per le forzature su promozioni e retrocessioni, la prossima stagione non potrà cominciare nei tempi previsti, da agosto 2020 a maggio 2021: situazione pericolosa, perché il rinvio dell’Europeo, ora in programma dall’11 giugno all’11 luglio 2021 (poi l’Olimpiade fino all’8 agosto), non consente ulteriori dilatazioni del calendario. Invece il progetto segreto di alcuni club prevede un calendario meno intasato nel 2020-21: dall’autunno inoltrato a fine aprile campionato di Apertura (partite di sola andata, ci sarebbe posto anche per un paio di squadre in più), finali di Champions ed Europa League prima di Europeo e Olimpiade, Clausura con date flessibili da stabilire (ad esempio ottobre 2021-marzo 2022), appendice con finale play-off tra le vincitrici delle due fasi, finali di Champions e coppe in primavera.
SOSTA. Dopo la sosta di un mese, comincerebbe la stagione 2022-23: apertura da chiudere entro ottobre, per permettere alle Nazionali il ritiro premondiale e, al rientro dal Qatar, Clausura (la Premier League non transige sul boxing day del 26 dicembre) e normale stagione di Champions e coppe, magari col maxi Mondiale per club della Fifa a giugno 2023. Tra le incognite, il mercato d’inverno e i criteri di accesso alle coppe europee. Ma Uefa, Eca, Leghe e Fifpro hanno appena stipulato un patto comune: qualunque progetto rivoluzionario post pandemia dovrà tenerne conto.
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Redazione LaViola.it