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Rassegna Stampa

Oggi riunione dell’Aic: si decide sulla ripresa. Il ‘taglio’ agli ingaggi può attendere

Tommasi - AIC

L’Associazione calciatori si riunirà oggi per parlare degli effetti del Coronavirus. Ma non si parlerà (ancora) di stipendi.

Pressata da Lega e società, l’Aic oggi terrà la prima riunione per trovare una soluzione alla crisi nella quale il Coronavirus ha spinto il calcio. Chi però immagina che i calciatori apriranno al taglio dei loro stipendi… a scatola chiusa si sbaglia di grosso. Nel consiglio direttivo previsto alle 14 non succederà niente di tutto questo perché il processo che eventualmente porterà a prendere una simile decisione, secondo i vertici dell’Aic, è appena all’inizio, scrive Il Corriere dello Sport.

CONSIGLIERI. Il consiglio direttivo dell’associazione presieduta da Damiano Tommasi è composto da 24 persone che rappresentano la Serie A, la B, la C, i dilettanti, il calcio femminile e il calcio a 5. I nomi più famosi tra i consiglieri sono quelli dei nazionali Chiellini e Acerbi, di Ranocchia, Marchetti, Rossettini, Biondini, Pasqual ed Evacuo. L’unico tema all’ordine del giorno è quello relativo al Coronavirus e alle conseguenze che lascerà. Dal consiglio emergerà un orientamento sulla ripresa sia degli allenamenti (non prima del 4 aprile in nessun caso; piuttosto c’è il rischio che si slitti ulteriormente se la situazione non migliorerà) sia del campionato (quando ci saranno le condizioni sanitarie; nessun rischio per i giocatori), ma sarà più complicato decidere qualcosa sul tema più caldo, quello dei tagli agli stipendi che le società caldeggiano. 

ORA FERIE, POI VEDREMO. L’Aic ha accettato che i giocatori fossero mandati in ferie, detraendo questi giorni di inattività dal monte vacanze estivo, e non porrà obiezioni alla ripartenza della prossima stagione dopo aver “staccato” solo per una settimana. Se i campionati riprenderanno a maggio-giugno, c’è massima apertura a cercare una soluzione per giocare fino a luglio inoltrato, anche a costo di non veder corrisposto lo stipendio dal 30 giugno in poi. Quanto al taglio degli ingaggi, invece, al momento è stallo perché non si sa ancora quale sarà il futuro della A: se non si concluderà le perdite saranno di un certo tipo (superiori ai 700 milioni), altrimenti di un altro (167 milioni). Siccome per ottenere l’iscrizione al campionato 2020-21 i club hanno tempo per pagare gli stipendi di gennaio, febbraio e marzo fino al 31 maggio (aprile e maggio entro il 22 giugno), i calciatori ritengono che non sia necessario prendere una decisione adesso, ma solo dopo che il quadro sull’eventuale ripresa sarà più chiaro.

SOCIETA’. Le società vorrebbero viceversa un aiuto subito. Non è un’esigenza solo dei club italiani, ma anche di quelli stranieri perché senza gli incassi dei botteghini sono tanti i dirigenti ai quali manca la liquidità per pagare i tesserati. E meno male che i soldi delle tv stanno continuando ad arrivare… Della vicenda si stanno interessando tutte le Leghe e l’Eca. E’ stato aperto un tavolo di confronto con Uefa e Fifpro per trovare una linea comune.

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