
Dopo un periodo di difficoltà Martin Caceres sembra tornato sui livelli di inizio stagione. Pezzella ritrova la garra. E sabato ci sarà di fronte Ibrahimovic
BRAVI. Mentre Nikola Milenkovic si conferma a buoni e costanti livelli, per German Pezzella e Martin Caceres la prova di Marassi contro la Sampdoria può e deve rappresentare una svolta. I due sudamericani, infatti, troppo spesso ultimamente sono stati alle prese con alti e bassi. Tanto da finire in discussione. Il capitano su tutti, con errori clamorosi come quello di Bologna che costò il pareggio a fine partita, l’espulsione con l’Atalanta in Coppa e il rigore provocato col Genoa. Bassi, tuttavia, ai quali ha saputo fare da contraltare con i gol decisivi contro Spal e il rigore che si è preso a Marassi con rosso a Murru. E mettendoci la faccia (ricevendo almeno due/tre gomitate in faccia) come se non si fosse rotto lo zigomo già due volte. Senza paura, con la garra tipica degli argentini che a volte ha smarrito.
Anche il compagno di reparto era finito nel mirino della critica, tanto dall’essere tornato il ‘solito e incostante Caceres’. Il gol contro l’Inter in Coppa aveva un po’ annacquato un periodo non proprio brillante per lui. Ma il Caceres diga di inizio stagione era da tempo che non lo si vedeva. Diverse, soprattutto dopo l’infortunio rimediato contro la Lazio all’andata, le prove insufficienti per l’ex Juve. E a Marassi, rieccolo sui suoi livelli con 15 recuperi, record per i suoi, messi a referto.
E se nel primo tempo, in avvio e sul finire di prima frazione, la squadra di Iachini è andata a riposo sullo 0-3 lo deve anche all’ottimo rendimento dei due difensori sudamericani. Dalle parti di Caceres non si passa, insomma. Di nuovo.
EVITARE CALI DI TENSIONE. Dragowski, decisivo su Tonelli nel primo tempo e Quagliarella nel secondo, ha fatto il resto. Con un grazie a Colley che da pochi metri ha sparato due volte sopra la traversa. Quel Tonelli che proprio Caceres si era perso, e quel Colley che assieme ai compagni di reparto è stato lasciato più volte solo. Come Gabbiadini in occasione dell’1-5, inutile, a gara ormai terminata, che però ha fatto storcere il naso a Iachini. “Non avremo neanche il giorno libero, perché Iachini era infuriato per il gol preso allo scadere”, ha detto Pradé ieri nel post gara. E l’imperativo è chiaro: evitare cali di tensione. Anche perché contro la Samp tutto è andato per il verso giusto, ma sabato arriva il Milan di Ibra e Rebic, due contro i quali abbassare la guardia anche solo per una frazione di secondo può risultare letale.
MISSIONE CONTINUITA’. E per ottenere punti contro i rossoneri la Fiorentina lo sa: servirà un’altra gara quasi perfetta come quella di Marassi. Anche e soprattutto dietro. E molto, sabato, passerà anche dalla prestazione difensiva. L’altro imperativo, per Caceres/Pezzella è piuttosto chiaro ed evidente: trovare, finalmente, continuità. Gli alti e bassi non sono più contemplati. Serve ancora alla causa di Iachini la garra albi-celeste.
CONCORRENZA IGOR. E rispetto a qualche settimana fa Iachini adesso può dormire su due cuscini. Con un Dragowski super tra i pali e un’alternativa preziosissima come quella rappresentata da Igor. L’ex Spal non è Venuti e/o Ranieri e Ceccherini. E lo si è visto subito. Le risorse ora non mancano più. E se qualcuno ha bisogno di rifiatare non è più un problema. Anche in difesa.

Di
Gianluca Bigiotti