
A Marassi per la prima volta il tecnico viola Iachini ha preferito Badelj a Pulgar. Il cileno deve cambiar marcia. Già da sabato, quando tornerà titolare
Non era mai successo da quando è arrivato Beppe Iachini. A Genova, invece, per la prima volta Pulgar è finito in panchina per far spazio a Badelj.
INCOMPATIBILI. Se in avvio di 2020 il centrocampista croato ha accusato più di un problema fisico che lo ha costretto ai box, è altrettanto vero che Iachini sulla convivenza Badelj-Pulgar è sempre stato chiarissimo: “per me hanno le stesse caratteristiche”, escludendo praticamente sempre la loro coesistenza in campo. Che per Montella, invece, era un must.
Solo contro l’Inter in Coppa Iachini li ha messi in campo assieme. Unica gara giocata da Badelj dal 1′ da quando c’è stato il cambio di allenatore anche a causa dell’emergenza assoluta in cui versava il centrocampo viola in quell’occasione. Poi solo qualche spezzone di gara. E non è un caso se dal mercato sono arrivati proprio in mediana Duncan e Agudelo. Oltre ad Amrabat per l’anno prossimo.
PRIMA VOLTA. Per la prima volta contro la Samp Pulgar si è accomodato in panchina per far spazio a Badelj. Il tutto dopo 26 partite giocate da titolare (inamovibile) consecutive. Solo a Verona contro i gialloblu per squalifica il cileno non giocò. Giorno in cui Commisso e Pradé si innamorarono di Amrabat.
NEL MOMENTO PIÙ DIFFICILE. Un cambio della guardia che può servire allo stesso cileno ex Bologna. Pulgar, infatti, dopo un ottimo avvio di stagione è poi andato progressivamente a calare. Sia in fase offensiva, con assist e giocate quasi scomparsi, che in quella di costruzione di gioco con la mediana viola che è sembrata in costante affanno in diverse occasioni. Soprattutto nel momento in cui Castrovilli si è dovuto fermare (Inter-Juve) o comunque riprendere (Atalanta).
SABATO DI NUOVO ERICK. E il rosso rimediato a Marassi da Badelj viene in soccorso proprio del cileno che col Milan tornerà dal 1′. Ma adesso non può far altro che cambiare marcia. Sia per l’oggi, perché Iachini ha dimostrato di apprezzare comunque lo stesso Badelj che lo porterebbe a doversi accomodare in panchina nel proseguo della stagione, sia per il domani perché in quella casella del campo Amrabat è sembrato di un’altra categoria. E per prendersi una maglia da titolare deve dimostrare, da qui fino al termine di questo campionato, di essere ‘da Fiorentina’, e di stare al passo col cambio di ambizioni che la società viola ha dimostrato di voler metter in pratica.

Di
Gianluca Bigiotti