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Editoriali

L’urlo (disperato) di Commisso: chi ha un terreno si faccia avanti. Lui lavora per essere subito pronto

Tema stadio più centrale che mai: Commisso cerca disperatamente l’area giusta. Incontro ok con Campi Bisenzio, ma chiama a raccolta altri comuni

La giornata è iniziata presto, come spesso gli accade. Rocco Commisso dorme poco, quando è a Firenze sfrutta ogni giornata per occuparsi di tanti aspetti. La mano destra sulla squadra, la sinistra si occupa del resto. Riunione non brevissima, ieri mattina, con il Sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, ed il suo staff. La Fiorentina è rimasta piacevolmente impressionata dalla preparazione degli uomini di Fossi. Precisi, puntuali, pronti a ribattere colpo su colpo alle perplessità di Commisso.

Nei giorni in cui sembra allontanarsi sempre di più la soluzione Mercafir, il Presidente della Fiorentina ha deciso di dedicarsi alle alternative. Accantonata l’idea restyling del Franchi, Commisso cerca un qualcosa che lo convinca al 100%. Anche perché, questo è aspetto da non sottovalutare, negli ultimi giorni ha avuto diversi incontri con studi di architettura internazionali, europei ed extraeuropei, che nelle loro attività hanno realizzato e progettato nuovi stadi. L’obiettivo è quello di raccogliere informazioni da studi di architettura, non necessariamente solo italiani, che hanno questo tipo di competenze. Segnale preciso, che conferma gli intenti di Commisso, intenzionato a lavorare nel modo migliore per farsi trovare pronto, qualora davvero si riuscisse ad individuare l’area giusta. Questo, naturalmente, non toglie all’architetto Casamonti la centralità nel progetto.

L’incontro di ieri, però, ha avuto anche un’altra chiave di lettura. È stato il primo di una, probabile, lunga serie. Almeno così si augura Commisso. Ok l’area di Campi (le perplessità sono chiaramente legate alla mancanza di infrastrutture per consentire a tifosi e turisti di raggiungere comodamente lo stadio e ciò che lo circonderebbe), ma nel breve punto stampa post riunione ha chiamato a raccolta anche gli altri sindaci dei comuni limitrofi. Per la serie: chi ha un terreno adeguato si faccia avanti, noi siamo pronti a parlare con tutti.

E nel pomeriggio le prime reazioni sono arrivate puntualissime, con il Sindaco di Figline che ha proposto di avviare i contatti per provare a trovare un terreno adeguato. L’impressione è nelle prossime settimane possa farsi vivo anche qualcun altro. Il tempo comincia a stringere, la prima linea del traguardo è chiaramente fissata al 7 aprile, quando scade il bando promosso dal Comune di Firenze per l’Area Mercafir. Commisso tornerà in città molto prima di allora. Dopo la gara di Genova tornerà per qualche giorno a New York, ma sarà una parentesi brevissima. Lo si è capito chiaramente nella giornata di ieri, quando il Presidente viola è stato chiaro nel dire che la vita a Firenze per lui è molto più stancante fisicamente, ma che adesso senta forte il desiderio di stare qui, più che a New York.

L’auspicio adesso è uno soltanto: che qualcuno raccolga l’urlo di Commisso. Che lo aiuti e lo agevoli ad investire su un terreno giusto, con le caratteristiche che ormai conosciamo molto bene da mesi. L’occasione per la città (intesa come città metropolitana) è troppo ghiotta per essere sprecata. Commisso aspetta, lavora (tanto) e spera: ma l’impressione è che non aspetti in eterno. Non fa parte di lui.

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