
Il giovane centrocampista polacco non ha trovato spazio nemmeno in panchina nell’ultima partita
Sarebbe dovuto essere uno di quelli a giovarne maggiormente del cambio di allenatore, e invece Szymon Zurkowski ha assistito al pareggio tra Bologna e Fiorentina direttamente dalla tribuna. Il polacco non era a disposizione di Iachini in panchina, così come Terzic e il portiere Brancolini, nonostante le parole del tecnico in conferenza stampa, che avevano fatto presagire a tutt’altro scenario:
“Zurkowski è un giocatore che conosco, ho visto le sue partite e l’avevo visto anche in passato. Ci lavorerò come con tutti, l’obiettivo è farlo diventare giusto anche per noi. Andrò a lavorare individualmente e nel reparto, poi sarà il campo a parlare e starà anche a lui. Ma sono convinto che ha delle potenzialità importanti”.
Tra i 12 a disposizione in panchina c’erano i soli Eysseric e Cristoforo come centrocampisti, tanto che poi l’allenatore al momento di sostituire Castrovilli ha inserito il difensore più esperto, ovvero Ceccherini. Una scelta sorprendente, che sommata allo scarso impiego del classe 1997 nella gestione Montella conferma le difficoltà di adattamento al nostro campionato.
“Nella mia visione non lascio per strada nessuno, dal più anziano al più giovane sono sempre tutti uguali. Lavorano tutti allo stesso modo, perché magari nella partita di domani non ho bisogno di qualcuno, ma tra tre partite avrò bisogno di quel giocatore. Perché quando li vai a chiamare se non li consideri non ti danno. Io considero tutti da gruppo, perché chi sarà chiamato per 30 o 5 minuti, per 5 o 1 partita, dovranno dare il massimo per la Fiorentina. Anche questo è un lavoro che sto facendo, la spinta da parte di chi gioca e soprattutto di chi non gioca è importante per portare a casa la partita. Spesso chi subentra ti può far vincere una partita” queste invece le dichiarazioni dell’allenatore alla viglia del Bologna.
Vedremo se da qui al 31 gennaio il polacco riuscirà a dare dei segnali a Iachini o se invece si andrà incontro a una cessione, magari con la formula del prestito. Stesso discorso per Terzic. Il classe 1999 alla prima esperienza in Italia, al netto di qualche infortunio e problema extracampo, ha collezionato solo due presenze in Coppa Italia. Il serbo è indietro nelle gerarchie di Iachini sulla fascia sinistra, con Dalbert titolare e Venuti (sebbene a piede invertito) come prima alternativa. Chi sembra invece aver scalato posizioni nelle gerarchie è il danese Rasmussen, che era stato allenato da Iachini lo scorso anno a Empoli e ieri si è seduto in panchina, per la terza volta in stagione.

Di
Mattia Zupo