
Snodo cruciale quello di Bologna per la Fiorentina. Lo è stato spesso negli ultimi anni, e alla ripresa lo sarà a suo modo anche questo con la prima di Iachini
Da una classica per le zone alte della classifica, alle sfide Baggio-Batistuta. Bei tempi quelli in cui Bologna e Fiorentina si giocavano il derby dell’Appennino per palcoscenici prestigiosi. Da qualche anno a questa parte, invece, la sfida del Dall’Ara ha assunto sempre più i crismi dello snodo cruciale per il club viola.
DA SOUSA A PIOLI L’anno di Paulo Sousa, il secondo, proprio a Bologna la Fiorentina decise di andare avanti con il tecnico portoghese. La sua panchina vacillava, e in caso di passo falso al Dall’Ara la dirigenza aveva già deciso per l’esonero. Era fine ottobre 2016, e l’andazzo preso da quella squadra non convinceva. Le parole del portoghese tra omelette e frecciate ancora meno. Ma un rigore di Kalinic e la vittoria ottenuta in Emilia portarono la Fiorentina e Corvino a dargli ancora fiducia.
Anche Pioli, a Bologna, se la vide brutta. Dopo il ko per 1-4 contro il Verona al Franchi, e con la vittoria che mancava da 4 gare di fila condite da due sconfitte con Samp e gialloblu, appunto, montò la contestazione per le vie di Firenze. La tifoseria incontrò la squadra, e i Della Valle si presentarono in ritiro alla vigilia a Bologna. Non aveva scampo Pioli, doveva vincere. E alla fine quella Fiorentina vinse 1-2. Da lì a breve la tragica scomparsa di Davide Astori mise in stand by ogni valutazione tecnica.
ORA LA PRIMA DI BEPPE IACHINI Quella gara la decise Chiesa con un gol da sballo. Nel prossimo Bologna-Fiorentina Chiesa ci sarà? La sua condizione fisica dopo le botte rimediate contro l’Inter saranno monitorate giorno per giorno. Al Dall’Ara sarà la prima di Beppe Iachini sulla panchina viola. E se non è uno snodo cruciale poco ci manca. Il cambio di guida tecnica era l’ultima cosa che avrebbe voluto fare Rocco Commisso, lui che in vita sua non ha mai licenziato (o comunque esonerato) nessuno senza dargli una chance. Salvo casi inevitabili come con l’allontanamento di Corvino. E adesso il patron viola si attende il tanto auspicato cambio di rotta.
OCCASIONE PER SVOLTARE La classifica è orrenda. La psicosi retrocessione ha iniziato a diffondersi per la città. E per questo è arrivata la scossa del cambio di allenatore. Ora, a Bologna, contro una squadra in grande salute, ci sarà subito la possibilità di misurare la febbre al malato Fiorentina. Ci si attende grinta, corsa, lotta, sudore e punti dalla medicina Iachini. Cose che nelle ultime gare, fatta eccezione per alcuni spezzoni di partite, non si è mai vista. Iniziare col piede giusto è la speranza di tutti. Da Commisso a Iachini, passando per Daniele Pradé che inizierà a gennaio il suo mese forse più decisivo per la carriera. Fin qui ha sbagliato molto ma ha ancora la possibilità di cambiare il proprio destino. Un passo alla volta, a Bologna il primo crocevia. Poi la Spal, e quindi l’Atalanta in Coppa Italia. Un inizio di 2019 ad alta tensione per la Fiorentina, e per Beppe Iachini che si gioca la grande chance di poter dare una svolta alla propria carriera.

Di
Gianluca Bigiotti