
A Bologna la Fiorentina ha conquistato la seconda vittoria consecutiva in trasferta, e questo è un dato da non sottovalutare. Dopo il deludente pari interno contro il Crotone la squadra viola era atteso ad un pronto riscatto, e così è stato. Un primo tempo, forse il migliore fino a oggi, dove Kalinic e compagni non hanno fatto vedere palla al Bologna, dove è stata assoluta padrona del campo.
Nella ripresa i viola hanno rischiato qualcosa di troppo, con addirittura un uomo in più, ma è stato sottolineato che ad un certo punto è stato deciso di ‘gestire’ l’incontro. Bene, segnale di personalità, anche se però molto rischioso visto il vantaggio minimo.
La gara di Bologna, però, era molto importante anche per capire come avrebbe reagito la squadra alle dichiarazioni della vigilia di mister Sousa su ‘sogno e realtà’ (poi chiarite nel dopo gara del Dall’Ara), una gara che secondo alcuni doveva dire se la squadra era col suo allenatore oppure no. Se serviva una risposta, è stata chiara e convincente.
Una Fiorentina che col 4-2-3-1 e con gli ultimi undici titolari sembra che abbia trovato la quadratura del cerchio. Equilibrio tra i reparti, gioco migliore e più fluido (Badelj però deve tornare quello della scorsa stagione), migliorata la concretezza dell’attacco. La speranza è almeno questa. Di sicuro lo capiremo nelle prossime settimane, anche se giovedì l’impegno con lo Slovan Liberec non sarà proibitivo, domenica al Franchi arriverà la Sampdoria e poi ci sarà una nuova sosta del campionato per le gare delle nazionali.
È chiaro che Paulo Sousa adesso deve andare avanti su questa strada. Per nuovi moduli, per nuove soluzioni tattiche ci sarà tempo per riproporli.
Un modulo, una formazione, che comunque vive soprattutto sulla giornata dei singoli, vive principalmente dalla giornata di Ilicic. Giocatore che può cambiare in positivo o negativo, una gara. Le sue qualità sono indiscutibili ma ha anche un difetto molto grande come la mancanza di continuità. Resta evidente che tutta la stagione non può prescindere anche da un giocatore solo, ma se Sousa riuscirà a trovare un’alternativa in quel ruolo (si parla di Hagi, di Chiesa, ma sono molto giovani è hanno tutto il sacrosanto diritto di crescere) allora la squadra viola si potrà togliere molte soddisfazioni.
Infine, ma non meno importante, la presenza di Andrea Della Valle a Bologna. La presenza del patron viola anche lontano dal Franchi è purtroppo cosa più unica che rara. Per la Fiorentina, per la squadra viola sarebbe più utile averlo più spesso anche in trasferta.
A Bologna è arrivato col pullman della squadra, dentro gli spogliatoi assieme a Paulo Sousa ha caricato la squadra prima di scendere campo, lanciando un messaggio chiaro, netto, a chi era Bologna: “Tutti uniti, tutti assieme” spegnendo sul nascere critiche, polemiche, incomprensioni con Sousa o tra l’allenatore e la squadra. Anche i giocatori a fine gara hanno sottolineato l’importanza di aver avuto al loro fianco Andrea Della Valle.
L’augurio che possa diventare una cosa normale, come fanno già i proprietari di Juventus, Roma, Napoli, Milan, Inter. Perché in campo si gioca in undici contro undici ma per vincere serve l’aiuto, il supporto, il sostegno di tutti.

Di
Gianni Ceccarelli