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Dalla padella al rischio brace. Basta alibi. Oltre che a Montella, ora tocca anche ai giocatori

Le alternative a Montella ci sono, ma l’ipotesi traghettatore sarebbe una toppa. In attesa del manico per il salto di qualità. E adesso tocca anche ai giocatori dimostrare di essere all’altezza

“Questo è un anno in cui dobbiamo gettare le basi, e capire anche chi è all’altezza oppure no”. Il ritornello di Daniele Pradé è sempre stato questo, più o meno. Discorso valido sia per chi questa squadra la allena, che per chi va in campo. Perché il tempo degli alibi, adesso, è terminato.

MANICO IN DIFFICOLTA’, MA I GIOCATORI… Che Montella sia un allenatore in difficoltà è ormai evidente. Lo era già mesi fa, quando l’anno scorso riuscì a salvare la Fiorentina per il rotto della cuffia evidenziando una certa difficoltà caratteriale nel riuscire ad invertire la rotta, tecnica, ma anche e soprattutto psicologica, che quello spogliatoio aveva preso. E con l’inizio della nuova stagione, il peso del dover cancellare il passato, recente e meno, fatto di scoppole e mezzi disastri compresi quelli del Milan, del Siviglia, o della Samp, le difficoltà si sono acuite. Ma è altrettanto vero che in campo ci vanno i giocatori. E se nelle ultime 4 gare di campionato la Fiorentina, tranne che per un tempo col Lecce e una ventina di minuti a Torino, non ha praticamente mai giocato a pallone, qualche colpa sarà anche di chi la maglia viola non la sta onorando a pieno.

DALLA PADELLA AL RISCHIO BRACE Anche perchè ormai è chiaro: alla Fiorentina, anche in caso di esonero di Montella, cosa non in programma per il momento salvo disastri anche contro Inter e Roma (anche e soprattutto dal punto di vista della prestazione), servirebbe un traghettatore che porti la squadra a fare un campionato tranquillo e lontano dalla zona retrocessione. Per poi prendere il nuovo tecnico, un nome importante, per l’anno prossimo. E se è vero che le alternative ci sono, è anche vero che ci sarebbe il rischio di passare dalla padella alla brace, come accaduto l’anno scorso nel cambio Pioli-Montella. E con una rosa di calciatori poco abituati a lottare per la retrocessione, il rischio disastro, potrebbe farsi concreto andando a peggiorare una situazione che ancora non è drammatica. Ma rischierebbe di diventarlo. Ecco perché adesso si attende un cambio di marcia anche e soprattutto dai calciatori.

RISPOSTE Anche perché chi comporrà la Fiorentina del prossimo anno, quella che nelle idee della società sarà la vera squadra che lotterà per l’Europa, è ancora tutto da decidere. E per questo da molti singoli si attendono risposte. Nulla è scontato, o garantito. Perché in tanti stanno deludendo ben oltre le aspettative. Dagli attaccanti che non segnano, ai difensori, passando per i centrocampisti. In pochi si salvano fin qui. Caceres, a parte il gol di Torino, dopo l’infortunio non è più stato quello di inizio stagione. Pulgar sta deludendo, Chiesa fin troppo, Badelj e Boateng peggio che mai, Milenkovic va ad alti e bassi, Ranieri e Venuti idem, Sottil ha evidenziato limiti caratteriali, Ghezzal è andato malissimo a Torino, e via discorrendo. L’unico, fin qui, che è quantomeno stato sempre all’altezza è Castrovilli, oltre a Ribery e Dragowski.

I ‘VAFFA’ DI TORINO Commisso e la Fiorentina si attendono risposte anche e soprattutto dal punto di vista caratteriale. I continui screzi tra compagni a Torino, in campo, non sono piaciuti per niente. Manca serenità, e spirito di gruppo, ad una squadra che non gioca da squadra. Non è pensabile che squadre inferiori o in estrema difficoltà, come il Verona, il Lecce, o lo stesso Toro, riescano a vincere senza quasi soffrire una rosa comunque qualitativamente più forte come quella viola. E ok che il manico spesso è quello che influisce principalmente sulla testa della squadra, ma prestazioni come quelle offerte dalla Fiorentina nell’ultimo mese e mezzo sono inaccettabili anche da chi scende in campo.

VALUTAZIONI Anche perché, come detto, se le cose non precipiteranno ancora di più gli obiettivi di quest’anno sono chiari: capire chi può stare, o meno, al passo con le crescenti ambizioni della Fiorentina. E le valutazioni saranno fatte via via. Fin qui, i tanti e troppi bassi, potrebbero provocare anche un nuovo repulisti dopo quello avvenuto la scorsa estate. Il tempo degli alibi, per Montella, per Pradé che questa rosa l’ha costruita, ma anche per i calciatori stessi, adesso è terminato.

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