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Rassegna Stampa

Distratti e traditi dal mate

Qualche sospetto, a vedere il capitano della Fiorentina Gonzalo Rodriguez rientrare in campo per decidere con l’arbitro se riprendere o meno la partita, era venuto.
E con quella faccia un po’ così, distratta e per nulla convinta (al caldo negli spogliatoi a sorseggiare il suo amato mate doveva stare sicuramente meglio) è rientrata in campo tutta la squadra, quasi colta alla sprovvista dal bontà del proprio terreno di gioco, capace di assorbire in mezzora l’acqua che a Marassi (giusto per fare un esempio) avrebbero impiegato una settimana a mandar via. Non è un caso allora che sul gol che rischiava di condannare la Fiorentina alla prima sconfitta casalinga (e contro l’ultima in classifica) anche il capitano viola si sia addormentato e non abbia rimediato (ne aveva la possibilità) all’errore di presa di Tatarusanu. Simboli e segnali poco confortanti. In questo pareggio del Franchi c’è un po’ di tutto, anche l’ennesima dimostrazione della fragilità emotiva (oltre che tecnica) di una squadra che non riesce quasi mai a crederci davvero fino in fondo. È bastata una bella vittoria e qualche complimento a Cagliari per tornare a sedersi nel solito stanco e ripetitivo tran tran che, almeno, la maggior parte dei tifosi viola si è risparmiata avendo saggiamente lasciato il Franchi durante la sospensione. E meno male che alla fine ci ha pensato Astori, proprio lui uno dei leader silenziosi di questa Fiorentina, uno dei pochi che in questo inizio claudicante di stagione ha sempre cercato di portare almeno la barca in porto. Certo, schivato il rischio della prima sconfitta interna, resta il fatto che il Crotone, ultimo in classifica, a Firenze ha fatto la figura del leone con i viola combattuti tra fantasmi e poche certezze. Come la classifica, che ancora stenta a decollare.

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