
Ieri la convocazione in Nazionale maggiore, la prima, per il talento pugliese della Fiorentina. Grande gioia in casa Castrovilli, un sogno che si avvera
Gennaio 2017 – Novembre 2019. Sembra passata una vita, da quella sera d’inverno nella quale Gaetano Castrovilli arrivò a Firenze. In auto, dalla Puglia, con il padre e con lo zio. Una tirata unica, tanti chilometri percorsi. E chissà cosa pensò durante quell’interminabile viaggio. Sogni e certezze si mischiavano nella testa di un ragazzino di circa vent’anni. Arrivò al centro sportivo che era quasi sera, uscì quando fece buio. Quella, sera, era il 23 gennaio 2017, la Fiorentina mise le mani su uno dei talenti emergenti del calcio italiano.
Di strada, da quella sera in avanti, ne ha fatta tanta. La Primavera viola, da protagonista assoluto. Dopo la parentesi dell’anno prima al Torneo di Viareggio, una seconda parte di stagione di qualità. Titolare per mister Guidi, fino alla finale Scudetto persa 2-1 contro l’Inter. Lacrime, le prime di una carriera che stava decollando.
Il prestito alla Cremonese è il trampolino di lancio che serviva per emergere nel calcio professionistico. Prima stagione positiva, il sigillo arriva durante il secondo prestito. Esperienza di un anno fa, con gol ed assist, in una posizione più avanzata rispetto a quella attuale.
Il resto è storia recente. E’ storia di un ragazzo talmente timido da essere in difficoltà persino davanti ai microfoni della stampa. Rispettoso, è entrato in punta di piedi nello spogliatoio e si è fatto subito ben volere da tutti. Spesso con Chiesa, ma ha colpito Ribery, che non lo molla un attimo durante gli allenamenti. Consigli, suggerimenti, idee. Uno come Ribery non si innamora calcisticamente di un giocatore qualsiasi.
Tre gol e due assist, fino ad arrivare a ieri pomeriggio, quando nella sede viola è arrivata la convocazione in Nazionale maggiore. Due nomi: accanto a quello di Chiesa c’era quello di Castrovilli. Altro sogno realizzato, dopo l’esordio ed il primo gol in Serie A. Stavolta si vestirà d’azzurro. In bocca al lupo Gaetano, di strada ne hai fatta tanta, ma quella più bella da percorrere inizia adesso.

Di
Alessandro Latini