
Il giorno dopo la vittoria contro il Cagliari c’è la consapevolezza che qualcosa nella Fiorentina negli ultimi giorni sia cambiato. Non sono stati risolti tutti i problemi, ma qualcosa di diverso si è visto. Una squadra che sotto l’aspetto della condizione fisica è in crescita. La squadra non ha mai chiuso le partite in affanno per mancanza di forze, di energie fisiche, ma contro lo Slovan Liberec e il Cagliari i giocatori viola hanno corso con maggior intensità e lucidità mentale.
Due gare nel giro di tre giorni, contro avversari totalmente diversi, con un massiccio turnover di giocatori e col cambio tattico voluto da Sousa, non si vincono per solo caso. Evidentemente qualcosa sembra essere scattato all’interno dello spogliatoio viola, all’interno dei giocatori stessi. E su questo Paulo Sousa dovrà continuare a lavorare, sperando che qualcosa poi dal mercato di gennaio possa arrivare.
Una Fiorentina tornata più imprevedibile e competitiva, grazie anche al fatto di posizionare alcuni giocatori nel proprio ruolo. Paulo Sousa ama ricordare dallo scorso campionato che non deve esserci un problema di schema, di modulo tattico ma di atteggiamento da avere in campo.
Fatto è che il tecnico portoghese ha preferito tornare all’antico e schierare Borja Valero e Vecino sulla linea mediana. Due giocatori che si completano e con la squadra che può trovare sempre lo spagnolo in ogni parte del campo, visto la sua duttilità tattica.
Una scelta che ha portato in panchina Badelj e Sanchez. Il primo continua ancora a stentare, a ritrovare i ritmi di gioco della scorsa stagione. Le scorie dell’ultimo mercato (quando pensava di andare al Milan di Montella) sembrano esserci e sicuramente le voci che altri club vorrebbero il centrocampista croato (dall’Inghilterra si parla del Chelsea) non lo aiutano. Per Sanchez, invece, con tutta probabilità siamo difronte a un momento di appannamento tecnico e fisico. Arrivato come possibile sostituto di uno dei giocatori a centrocampo si è invece ritrovato a giocare molte gare, sommate poi anche alle gare al di là dell’oceano con la nazionale Colombiana. L’errore commesso in area a Cagliari, una volta entrato nel secondo tempo, è stato tanto grave da mandare sulle furie Paulo Sousa (alla faccia di tutti coloro che dicevano e continuano a dire che è un allenatore demotivato, un tecnico che non tiene al futuro della squadra…). Sanchez, da giocatore intelligente che è ha capito subito di aver sbagliato e si è assunto le responsabilità dell’errore. Col passare delle gare anche lui tornerà subito prezioso per i viola.
E tornando ai giocatori nel proprio ruolo c’è quello di Bernardeschi nel ruolo di trequartista. Il numero 10 viola non aveva iniziato bene ma poi ha saputo trovare i ritmi giusti di partita, ha saputo trovare i giusti inserimenti, svolgendo il lavoro difensivo e offensivo che gli aveva chiesto Sousa. Se questo è il suo ruolo, se in quella posizione del campo riesce a incidere e determinare allora andare avanti così, perché c’è comunque tanto lavoro da fare. Al ritrovato Bernardeschi bisogna aggiungere anche lo spagnolo Tello, sgravato di qualche (non tutti) compiti difensivi, è tornato a essere utile sulla fascia, saltando spesso l’avversario e dando l’uomo in più alla propria squadra.
Stesso discorso per Ilicic. Giocatore che con la sua classe può cambiare volto alla squadra in ogni partita, peccato che non abbia continuità. Trovasse quella allora il futuro della Fiorentina sarebbe più che roseo.
A questi impossibile dimenticare Kalinic. Le ultime due gare sembrano che gli siano servite per sbloccarsi (anche in questo caso c’è già chi lo aveva battezzato come attaccante poco prolifico e non adatto alla Fiorentina). È vero che il suo modo di giocare è cambiato poco o nulla, attacca e fa pressing sul portatore di palla e non molla mai ma con due giocatori alle sue spalle come Bernardeschi e Ilicic si può permettere anche di giocare meno con spalle alla porta. E i risultati si sono subito visti.
Il tutto ricordando che in difesa serve ritrovare quelle certezze di gioco e di fase difensiva che ultimamente sembrano andati persi. Un problema di singoli, un problema di giocatori importanti come Gonzalo Rodriguez e Astori, ma non solo. Prendere tre gol come quelli di Cagliari, non va dimenticato quello in Europa League, sono un campanello d’allarme da non sottovalutare. Col Crotone è un nuovo banco di prova. Una vittoria farebbe scalare ulteriori posizioni alla Fiorentina in classifica ma anche nella scala delle motivazioni e dell’entusiasmo. Entrambi fondamentali per poter pensare di fare grandi cose.

Di
Gianni Ceccarelli