
Offerta alla Fiorentina per comprare un terreno di circa 38 ettari, ad un costo inferiore all’area Mercafir. Formalizzata la proposta alla società
La famiglia Casini (Alma Spa, Pointex) che fa capo a Carla Casini, madre di Alessio Ranaldo, presidente di Confindustria Toscana, insieme ai cugini, titolari della Manifattura Maiano, ha offerto alla Fiorentina un terreno di una superficie complessiva di 38 ettari a un prezzo notevolmente inferiore rispetto a quanto costerebbe alla società viola il terreno della Mercafir a Novoli, dove da tempo si immagina di costruire il nuovo stadio. L’offerta è stata formalizzata in questi giorni dall’avvocato Marco Baccichet in una lettera alla società, scrive Il Tirreno nella sua versione on-line.
Su quei terreni era già stata stipulata un’opzione di acquisto la scorsa primavera, quando al timone della Fiorentina c’era ancora la famiglia Della Valle. L’opzione vale solo per una parte del terreno e scade il 31 ottobre, ma non è una dead line. La famiglia Casini, tramite l’Immobiliare Centronord spa, sarebbe disposta ad aggiungere altri appezzamenti per arrivare alla superficie complessiva di 38 ettari.
Nel frattempo Rocco Commisso, il nuovo proprietario della Fiorentina, ha scelto Bagno a Ripoli per costruire il suo nuovo centro sportivo, ma ha ancora il problema dello stadio e non sembra convinto della soluzione Mercafir, che oltretutto presenta tempi molto lunghi. Joe Barone, il plenipotenziario di Commisso, ha già parlato col sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi, che farebbe ponti d’oro per avere lo stadio della Fiorentina nel suo comune. Ma si dovrà scontrare con l’opposizione del collega Dario Nardella, che ha detto che farà di tutto perché non si faccia lo stadio a Campi.
Intorno ai terreni di proprietà della famiglia Casini, nel caso la Fiorentina li scegliesse per il nuovo stadio, bisognerebbe realizzare le opere di urbanizzazione (strade e parcheggi) e il Comune di Campi Bisenzio sarebbe disponibile a fare le necessarie varianti urbanistiche. La famiglia Casini ha già fatto sapere che se l’affare andasse in porto, una parte dei proventi sarebbero versati alla Fondazione dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.

Di
Redazione LaViola.it