
Il cileno è il cervello della squadra nella metà campo avversaria, mentre Badelj agisce alla radice del gioco. E così Pulgar diventa decisivo
Crea occasioni per tutti i suoi compagni, accarezza il pallone, intuisce, modella e poi quando c’è una palla inattiva è lui il cervello che immagina e il piede che costruisce. Punizioni, corner, rigori, per tutti c’è sempre il cileno che non sbaglia: Erick Pulgar. Dopo i pensieri…stupendi, per De Rossi poi per Nainggolan, la Fiorentina ha puntato decisa verso di lui, convincendo il Bologna, scrive stamani Il Corriere dello Sport-Stadio.
IL COSTRUTTORE. Uomini diversi ma uguali speranze. In un primo momento è scattato il dubbio: ma non sono troppo simili Badelj e Pulgar. Incertezza che è rimasta, ma in campionato i due paiono aver trovato spazi diversi. E comunque Pulgar è più importante nella costruzione finale dell’azione piuttosto che nelle…radici del gioco dove c’è Badelj. E poi…c’è quel piedino fatato. Così che in campionato nessuno ha fatto meglio di lui. Occasioni create, assist veri e propri, gol, in cima c’è sempre lui. Pensate che in Fiorentina dove c’è un campioncino come Chiesa, su questi numeri Pulgar addirittura…lo doppia. Eccoli: 24 occasioni create (sono le occasioni fatte nascere da cui potenzialmente poteva nascere un gol, soluzione diversa rispetto alle chiare occasioni da gol, dove il gol deve essere necessariamente finalizzato per la genesi della manovra), 3 gol e 2 assist. Una quantità di stimoli al gioco offensivo a livello industriale. E’ tutto addirittura automatico: palla inattiva? Tocca a Pulgar, fosse pure per un corner da destra e da sinistra. Solo un calcio di rigore concesso a Chiesa che…lo ha sbagliato. Lui si mette sulla «mattonella» consegnatagli dal direttore di gara e…«gol».

Di
Redazione LaViola.it