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Lotta alla pirateria, maxi operazione europea: “Saranno puniti anche gli utenti”

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Si combatte in ogni modo la pirateria, con la Procura che fa sapere che saranno puniti anche i clienti, colpevoli di aver commesso un reato

Attacco al cuore della pirateria televisiva online. A poche ore dal blitz e delle perquisizioni dei 100 militari del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi tecnologiche della Guardia di Finanza, il procuratore della repubblica di Napoli Giovanni Melillo, il generale Salvatore Tatta e il colonnello Giovanni Reccia hanno fatto il punto sull’operazione nei confronti di una capillare rete illegale di diffusione via internet di immagini delle emittenti televisive a pagamento. E che come primo effetto ha provocato l’oscuramento di 700mila utenti della piattaforma Xstream Codes, scrive Gazzetta.it.

L’operazione è avvenuta su scala europea con l’emissione da parte della Procura della Repubblica di Napoli di otto ordini europei di indagine nei confronti di una associazione a delinquere a carattere trasnazionale. Ordini eseguiti simultaneamente in Olanda, Francia, Grecia, Germania e Bulgaria con numerose perquisizioni sul territorio nazionale «per smantellare le centrali ed aggredire i rilevanti proventi illeciti». “Secondo le informazioni giunte dall’Olanda gli utenti collegati alla piattaforma sarebbero 50 milioni di cui 700mila collegate nel momento delle perquisizioni e spente questa mattina”, spiega il tenente colonnello Gianluca Berruti. L’attività illegale funzionava dal 2015.

Melillo ha introdotto la conferenza parlando di un lavoro “vasto e complesso”. Il colonnello Reccia ha parlato di un monitoraggio di alcuni siti iniziato nel 2017 da cui è emersa la rete illegale. “Abbiamo fermato un fenomeno che corrisponde a un grandissimo numero di persone. La piattaforma illegale è stata spenta. Il prezzo di accesso era bassissimo rispetto a quello di mercato. Circa 6mila lavoratori hanno perso il posto per queste attività illegali.

La struttura era diffusa in Italia e all’estero. Le organizzazioni collegate non erano soltanto a Napoli. C’era uno scambio di flussi fra server, scambio soggetto a pagamento”. Sarebbero emerse operazioni per “quasi centomila euro al mese”. Reccia sottolinea che saranno perseguiti penalmente anche gli utenti, che hanno acquistato i palinsesti a prezzi bassissimi. “Bisogna rendersi conto che si compie un reato, che prevede da 6 mesi a 3 anni di reclusione e multe dai 2500 a 25000 euro”. Gli ideatori della piattaforma sono greci (a cui nella perquisizione sono stati sequestrati 115mila euro in contanti) e la sede si trova a Petric, in Bulgaria. In Italia le centrali si trovano a Napoli, Bari, Taranto, Palermo, ma le operazioni sono in corso. Il pacchetto costava 12 euro, circa quattro volte meno dell’offerta legale.

 

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