La determinazione di Barone e Pradè ha permesso alla Fiorentina di far arrivare a Firenze un campione come il francese
Per l’arrivo di Frank Ribery alla Fiorentina le cifre dovrebbero aggirarsi intorno ai 4 milioni di parte fissa, per crescere a seconda dei bonus inseriti, fino a lievitare ai 5 milioni che erano stati la base della trattativa. Due anni, invece, la durata, con eventuale opzione sul terzo. Ma i due anni erano indispensabili per poter sfruttare una consistente detassazione, in base al Decreto Crescita, norma utilizzabile anche dagli stranieri che decidono di trasferire la loro residenza in Italia.
La Fiorentina, come riporta il Qs-La Nazione, così è riuscita ad offrire allo svincolato francese – ha lasciato il Bayern Monaco a giugno scorso dopo dodici stagioni di trionfi, 425 partite e 124 reti con il club più titolato della Bundesliga – un contratto che si avvicinasse il più possibile alle offerte faraoniche che fino all’ultimo il Lokomotiv Mosca ha messo sul tavolo. Proprio la determinazione della Fiorentina ha permesso che qualcosa di irraggiungibile diventasse invece possibile, fino a renderla concreta.
Il lavoro ai fianchi di Barone e del ds Pradè ha permesso di assottigliare la differenza sull’ingaggio chiesto dal fantasista francese, originariamente troppo alto per i viola. In questo senso decisivo l’intervento di Commisso che ha voluto fortemente l’arrivo di Ribery

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Redazione LaViola.it