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Firenze si gode i suoi ‘ragazzini’, ma Montella aspetta altri colpi dal mercato (e sogna Ribery). A pochi giorni dal Napoli

Vlahovic e Montiel hanno deciso la vittoria in rimonta sul Monza, sopra la sufficienza anche Ranieri e Sottil. Ma per essere competitivi l’allenatore aspetta anche giocatori più esperti.

Dusan Vlahovic e Tofol Montiel. Due classe 2000 che hanno fatto gioire Firenze alla prima dell’Era Commisso. Ottanta minuti in apnea, per un gol che non arrivava e per una sconfitta che sarebbe stata clamorosa. Ci hanno pensato loro, il serbo di Belgrado e lo spagnolo di Palma di Maiorca, a riscrivere la prima pagina di storia della nuova Fiorentina. Un’intesa affinata nella stagione passata tra Primavera e prima squadra, e ribadita sul campo (per due volte) contro il Monza: ‘imbucata’ di Montiel e colpo vincente di Vlahovic. E Firenze che si gode e si coccola i due ‘ragazzini terribili’ del 2000.

GIOVANI SI’, MA ANCHE ESPERIENZA.Vlahovic e Montiel hanno la mia stima. Dusan ha grandissime qualità, lo ha dimostrato anche l’anno scorso. Ma bisogna essere cauti, si fa presto a dire che non è pronto. Montiel ha un talento straordinario, ma bisogna vedere poi cosa gli si chiede e cosa ci si aspetta quando gioca contro Napoli, Atalanta o Milan”, ha detto Montella dopo il Monza. “Sicuramente comunque avranno il loro spazio, ma non diamogli grosse responsabilità”. Insomma, benissimo i giovani che con la loro esuberanza e qualità possono cambiare le partite. E buone risposte anche dai classe ’99 Ranieri e Sottil. Ma alla lunga per tornare competitivi servono anche giocatori di esperienza e personalità. Ecco perché lo stesso Montella si attende a breve almeno altri 2-3 giocatori importanti dalla cintola in su. Un esterno, un centravanti e forse un centrocampista.

SOGNO RIBERY. Il sogno di una notte, forse anche di più. Perché la Fiorentina sta tentando seriamente Franck Ribery, 36enne pluricampione con il Bayern Monaco oggi svincolato. Proposta di contratto da oltre 4 milioni a stagione, per due anni. Lui fa capire sui social che la scelta sul futuro è vicina, bocche cucite sulla destinazione così come in casa viola. Ma come confermato anche da Pradè, il pressing è continuo. La Fiorentina ci sta provando seriamente. Lui, intanto, avrebbe già rifiutato un paio di proposte economicamente molto importanti, ma da campionati inferiori. La risposta arriverà breve, nelle prossime ore se ne saprà di più. Ma per una notte Firenze sogna: qualcuno pensa che sia ‘a fine corsa’, ma lo scorso anno il francese ha giocato 38 partite (20 da titolare) con 7 gol e 4 assist tra campionato, Champions e coppe nazionali. Insomma, dovesse arrivare con l’atteggiamento giusto, qualche ‘cartuccia da spendere’ ce l’avrebbe eccome. E anche a livello di immagine farebbe fare un bel salto al brand Fiorentina in Italia e all’estero. L’altro sogno di Pradè è chiamato De Paul: altro profilo, altre caratteristiche, altre prospettive. E investimento che si sposterebbe più sul cartellino che sull’ingaggio: il ds viola tenterà fino alla fine di arrivare ad un punto d’incontro con l’Udinese. Attenzione anche a Politano, che potrebbe rientrare nel filo diretto con l’Inter che dovrebbe portare a breve Biraghi in nerazzurro (e con Borja Valero che resta in stand by fino agli ultimi giorni di mercato).

DIFESA. “Biraghi vuole andare all’Inter, ma lo farà solo alle nostre condizioni. Vedremo se si farà e come si farà l’operazione”, ha puntualizzato Pradè. Difficile insomma che si possa chiudere su un prestito con semplice diritto di riscatto, a meno che il discorso non venga appunto allargato a Politano. Ma la Fiorentina vorrebbe incassare per la cessione del terzino della Nazionale italiana. Si continua quindi a trattare, anche se vista la ferma volontà del giocatore l’operazione è destinata ad andare in porto. I viola sono così alla caccia anche di un terzino sinistro titolare: si era parlato di Dalbert ma andrà al Nizza, ci sono le ipotesi Laxalt e Murru ma sulla carta non sarebbero profili superiori a Biraghi. Attenzione alle sorprese, anche a qualcuno in uscita dalle big italiane. Ma con il Napoli sullo sfondo il tempo stringe: presentarsi contro gli azzurri con Terzic potrebbe non essere un granché. Mentre sempre in difesa è in bilico la posizione di Ceccherini, che ha qualche richiesta da club di fascia medio-bassa: dovesse partire, la Fiorentina affonderebbe per Bonifazi o Tonelli per completare il reparto.

ATTACCO. È un gioco ad incastri, così come in attacco. Le parole di Pradè (“Leggo che siamo alla ricerca di una prima punta. Noi abbiamo Vlahovic, Boateng e Simeone, nessuno parla del Cholito. Se Giovanni trova una situazione a lui gradita vediamo di accontentarlo, altrimenti io sono molto contento di tenerlo) rappresentano da una parte una verità e dall’altra un mezzo bluff. Chiaro che fino a quando Simeone non si muove (il Cagliari e la Sampdoria lo vorrebbero solo in prestito, e lui non avrebbe apprezzato le destinazioni) il ds non può affondare su un nuovo attaccante, ma dall’altra parte c’è un giocatore (il Cholito appunto) che ormai è la terza scelta in attacco. Con Montella che durante l’estate (dopo averlo declassato nelle gerarchie già dagli ultimi mesi della passata stagione dietro a Vlahovic) lo ha inserito addirittura come esterno di riserva, mentre contro il Monza lo ha lasciato in panchina. Insomma, alla fine Simeone è destinato a partire, salvo sorprese. Ma il rischio è di portarsi avanti la vicenda fino agli ultimi giorni di mercato (aspettando anche qualche proposta dall’estero, magari dalla Spagna).

IL NAPOLI SI AVVICINA. Tempo che per la Fiorentina inizia a scarseggiare. Chiaro che quella contro il Monza era ancora una Viola incompleta. Ma altrettanto evidente che contro il Napoli la formazione a disposizione di Montella potrebbe essere sostanzialmente la stessa, anche se Pradè vorrebbe chiudere almeno un altro colpo entro il prossimo weekend. Ma chiunque dovesse arrivare, avrebbe pochissimi giorni di lavoro con i nuovi compagni. Che possa arrivare una sorpresa anche con l’arrivo di Commisso, previsto per venerdì? Firenze spera, Montella lo stesso. Perché anche con il Monza si è avuto la riprova di quanto manchino almeno 2-3 pezzi importanti a questa Fiorentina per potersela giocare con ambizione. E soprattutto che verso il Napoli (quando sarà presente al Franchi anche Commisso) di lavoro ce n’è da fare molto. I tempi del mercato impongono pazienza, il campo e il calendario inducono però alla fretta. Sabato il Napoli (la più rodata e in forma tra le big), poi a Marassi contro il Genoa, mentre dopo la sosta in serie Juve, Atalanta, Samp e Milan. Buona la prima (a fatica), ma nelle ultime due settimane di mercato ci sarà da completare la rivoluzione. Cercando, magari, anche di stringere i tempi.

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