
La data indicata da Pradè è arrivata. Gettate buone basi con giocatori funzionali, ma adesso i tifosi si aspettano i colpi pesanti
La data, Daniele Pradè, l’ha buttata lì in modo forse anche casuale. L’ormai famoso 10 di agosto si è ritagliato uno spazio sempre più importante nelle discussioni fra i tifosi ed anche fra gli addetti ai lavori. Ed il 10 di agosto è arrivato, con Pradè che forse non immaginava neanche di essere a questo punto del mercato in entrata. Quattro rinforzi in pochi giorni: Boateng, Lirola, Badelj e Pulgar. Colpi non stellari, ma funzionali. Nessuno di questi ha fatto balzare il tifoso dalla poltrona, eppure sono giocatori che, nell’idea di dirigenti ed allenatore, saranno tutti particolarmente utili.
In attesa di capire il sistema di gioco che vorrà adottare l’Aeroplanino, il doppio play consentirà di giocarsi carte a sorpresa nel corso della stagione. Da zero a due registi, nello spazio di un’estate: si è proprio capovolto completamente l’universo viola. Senz’altro titolare Lirola a destra, Boateng sarà arma da giocarsi part-time, e come detto capiremo più avanti se i due registi saranno complementari o interscambiabili.
Rimanendo così le cose, a Pradè manca ancora qualche colpo. I botti di fine campagna acquisti, quelli che dovranno fare la differenza. Si lavora per prendere un altro centrocampista, ma soprattutto un esterno offensivo ed un centravanti. Questo, ripetiamo, stando così le cose. Discorso diverso se dovessero uscire due possibili titolari come Pezzella e Biraghi. Non è da escludere la possibilità per tutti e due.
Restando al reparto offensivo, Pradè cerca due giocatori che possano completare il tridente con Chiesa. Vlahovic ha superato Simeone nelle gerarchie e, con ogni probabilità, resterà. Il Cholito, invece, sta capendo giorno dopo giorno che lo spazio per lui sarebbe pochissimo. Le proposte arrivate finora non lo esaltano (Verona, Cagliari, Samp), ma alla fine lascerà la Fiorentina.
Dicevamo di Vlahovic. Urge una riflessione da fare nei prossimi giorni. Meglio prendere un centravanti titolare e relegare il serbo a riserva, o meglio prendere un giocatore con il quale Dusan possa giocarsi le sue carte e possa ambire ad una maglia da titolare? La sensazione è che possa arrivare un giocatore appartenente alla prima categoria, ovvero un giocatore che (sulla carta) parta con la maglia da titolare addosso. Per mettere l’attacco sulle spalle di un classe 2000 (seppur forte e talentuoso) ci vuole probabilmente troppo coraggio. Su questo Montella è stato chiaro: serve un centravanti pronto.
Al 10 di agosto, dunque, ancora qualche botto manca. La notte di San Lorenzo, quella dei desideri. Quella in cui i tifosi viola sognano i calciatori più disparati. Pradè e Barone non sognano, ma lavorano con i piedi ben piantati a terra, consapevoli che ancora il lavoro da fare è tanto, ma le basi sono state gettate.

Di
Alessandro Latini