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Tuttosport: la Fiorentina si interroga su Sousa. Involuzione, pochi gol e 14° posto

Il primo nemico di Paulo Sousa è la classifica. Un quattordicesimo posto che accende la delusione e moltiplica gli interrogativi di una piazza che continua a chiedersi quali siano le vere potenzialità di un tecnico capace di entusiasmare nella prima parte della passata stagione e poi precipitare nel 2016. I risultati dell’allenatore sono sempre stati la sua grande forza anche nei confronti della società, che ha apprezzato il suo lavoro sul campo ma contemporaneamente ha sempre amato molto poco alcuni aspetti del suo carattere e tanto meno alcune esternazioni, soprattutto le perplessità sul mercato manifestate al termine della sessione del invernale, quando con una battuta sulle omelette aveva fatto capire di non conoscere fino in fondo alcuni giocatori approdati in maglia viola.

Piccole-grandi incomprensioni che già al termine della passata stagione avevano fatto pensare ad un possibile divorzio. Due strade che sembravano destinate a prendere direzioni diverse per divergenze di vedute ed obiettivi. Eppure Sousa è sempre lì a difendere e a lavorare per quella panchina. Anche adesso, nel momento di difficoltà, la società continua a far quadrato intorno al proprio allenatore, ma cosa potrebbe accadere se alla ripresa del campionato i risultati ancora tardassero ad arrivare? Il calendario è amico perché nel mese di ottobre gli avversari saranno in ordine Atalanta, Cagliari, Crotone e Bologna. Il peggio sembra passato perché molte big sono già state affrontare, ma il gioco espresso fino a questo momento lascia diversi dubbi indipendentemente da chi sia l’antagonista. E allora durante la pausa per gli impegni delle Nazionali il lavoro di Sousa sarà incentrato a cambiare rotta: la squadra deve reagire e dimostrasi compatta per riprendere il cammino.

L’allenatore è costretto a cercare una nuova filosofia di gioco che risolva prima di tutto il problema in fase realizzativa. Otto centri in meno rispetto alla passata stagione sono un’infinità e la via del gol è diventata un mistero, tanto che la Fiorentina non solo ha difficoltà a segnare, ma anche a rendersi pericolosa con continuità. Il modulo di riferimento 3-4-2-1 è ormai da tempo l’unica soluzione praticata in campionato, mentre in Europa League sono state impiegate le due punte in entrambe le gare disputate (a Salonicco e in casa contro il Qarabag). In più alcuni dei protagonisti della passata stagione stanno tradendo le attese. Ilicic non incide, Kalinic ha realizzato solo un gol fra campionato e coppa e anche l’indiscusso Borja Valero non è all’altezza della sua fama. E allora a Firenze è il momento della riflessione e della ricerca di soluzioni immediate per mettere a tacere tutti i dubbi e superare le voci che si rincorrono intorno alla panchina. Sono attese rispose immediate per la proprietà ma anche per i tifosi che vorrebbero riscoprire la gioia di un allenatore vincente.
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