Altro turno di campionato macchiato da tante polemiche arbitrali. Soprattutto spoda Torino. Ed errori anche a Firenze. Paolo Casarin spiega come si possa uscire da questo clima
Parla così l’ex arbitro Paolo Casarin alla Gazzetta Dello Sport, dopo un altro weekend di polemiche arbitrali: E’ un collega a suggerire all’arbitro sul campo di correggere la sua valutazione… “Già, e qui abbiamo uno dei problemi, forse il più grande: se i due arbitri continuano a sentirsi in competizione, non ne usciranno mai. Continueranno ad entrare in rotta di collisione troppe frequentemente. È la verità. Anche per questo sarebbe utile riunire gli arbitri di A e B, bisogna alimentare uno spirito di collaborazione se non vogliamo che l’utilizzo della tecnologia finisca per causare più danni che benefici”.
Giocatori, tecnici, tifosi: sono tutti disorientati: “Li capisco. Prendiamo i falli di mano: prima erano tutti involontari, ora meritano tutti un calcio di rigore? Non è possibile, il calcio è dinamismo, non possiamo pretendere che i giocatori diventino pinguini”. Come si risolve? “Con il confronto. Gli arbitri si mettano sullo stesso piano di allenatori e calciatori. Sono tre parti imperfette di un insieme. Facciamoli dialogare, ognuno scambi la propria specializzazione con quella dell’altro, solo così la conoscenza diventerà totale. Possibile che si decida come valutare un fallo di mano senza consultare i calciatori? L’arbitro deve lavorare, non comandare”.

Di
Redazione LaViola.it