A Ferrara Federico Chiesa avrà la fascia di capitano al braccio e vuole trascinare la sua Fiorentina
È arrivato il momento di diventare leader per Federico Chiesa. E non solo sul campo e con i suoi piedi e le sue giocate. Con l’assenza di German Pezzella la fascia di capitano andrà sul suo braccio sinistro. Una fascia che più e più volte abbiamo capito quanto conti per i giocatori della Fiorentina. Dal punto di vista umano e della leadership in particolare.
Perché con i suoi dribbling e con i suoi gol ha tirato avanti la baracca viola in tutto il girone d’andata. Sbagliando forse troppo sotto porta. E non solo quanto a conclusioni a rete. Ma anche nelle ‘prese decisioni’, come ha più volte sottolineato anche Stefano Pioli. L’immagine del passaggio a Simeone con la Roma se la ricordano ancora in tanti. Tanto che anche Roberto Mancini, che lo ha eletto assieme a Zaniolo più volte a simbolo del rinascimento del pallone italiano, non gliele ha mandate a dire sottolineando come dovesse segnare di più. E con l’inizio del nuovo anno Federico Chiesa ha risposto subito presente. Doppietta al Chievo, al Toro, e tripletta alla Roma.
Ma adesso c’è un ulteriore scalino da fare per il 25 viola: portare più punti possibili alla causa della sua Fiorentina. Troppi i pareggi rimediati fin qui dalla squadra di Pioli. Troppi i rimpianti per i punti sprecati. A cominciare da Ferrara, domenica, serve vincere. Ed a lui, con la fascia al braccio, per la seconda volta da quando veste viola, il compito di diventare ancor più leader in campo e nello spogliatoio.
Nessuno pretende che sia la bandiera della Fiorentina a vita. Magari può essere un sogno. Ma sarebbe utopico anche solo pensarlo nel calcio moderno. Essere leader, intanto, è la prossima sua sfida. La corsa ad abbracciare Simeone per i gol segnati alla Roma in Coppa Italia, non era scontata. La voglia che ha di far bene per la Fiorentina trasuda da tutti i pori e da ogni suo minuto passato in campo. Ed anche dal punto di vista del comportamento si è regolato, dopo qualche protesta o gesto eclatante di troppo in campo. Le caratteristiche e le qualità caratteriali oltre che tecniche per farlo, insomma, ha dimostrato di averle tutte. Adesso la riprova dei fatti.

Di
Gianluca Bigiotti