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Muriel-Chiesa e nuovi sorrisi: coppia da 7 gol in 3 gare. Difesa, suona l’allarme? Mercato in entrata (quasi) chiuso

Il colombiano ha rinvigorito l’attacco viola, Fede si è ‘riscoperto’ bomber. Ma Pioli deve correggere i difetti in difesa. A centrocampo potrebbe non arrivare nessuno.

Definirlo ‘nuovo tridente’ pareva un’esagerazione, ma che l’arrivo di Muriel abbia portato una ventata di sollievo all’attacco della Fiorentina è ormai evidente. 9 gol fatti in 3 partite nel 2019, dopo l’arrivo del colombiano, mentre la squadra viola ne aveva segnati gli stessi 9 nelle precedenti 9 partite. Numeri che confermano il peso specifico di Luis all’interno della Fiorentina. Gol e non solo, anche personalità e capacità di trascinare i compagni.

NUOVI SORRISI. Da squadra incupita a gruppo rinvigorito, dai tanti gesti di sconforto per gli errori tecnici a nuovi sorrisi e nuove speranze. Basta vedere il volto di Federico Chiesa per capire come le cose siano cambiate. Non solo per l’arrivo di Muriel, chiaramente, ma la mimica facciale e del corpo parla spesso chiaro. Quante volte il 25 viola era rimasto sconsolato da un’intesa sbagliata con Simeone, o per una serie di passaggi non perfetti. Non solo nei confronti del Cholito, ma anche di compagni che più volte non andavano alla sua velocità, di testa e di piede. Braccia allargate, smorfie. E non solo per da parte di Fede. Nelle ultime partite i sorrisi si sono invece moltiplicati. Un partner con cui dialogare, con cui parlare la stessa ‘lingua calcistica’. Con Simeone, al di là dei gol, l’intesa nelle azioni-chiave è stata scarsa in un anno e mezzo.

‘NUOVA VERSIONE’. E Federico Chiesa si è così ‘riscoperto’ goleador. Quattro gol in tre partite, più una traversa a Verona. Devastante in campo aperto, finalmente cinico e determinante davanti alla porta. Nelle precedenti 19 gare aveva segnato 3 reti, con il record poco invidiabile di giocatore del campionato con più tiri senza gol (55 conclusioni totali nel girone di andata). Poi c’è Muriel: impatto devastante, tre gol e un palo in tre presenze. Accelerazioni, giocate da campioncino, assist ai compagni. Totale: 7 gol e due legni per l’accoppiata Fede-Luis in tre partite. Non male.

PROBLEMA RISOLTO? Considerata la quantità di punti buttati via dalla Fiorentina proprio per il poco cinismo e per i pochi gol segnati (almeno 5-6, e sarebbe stata tutta un’altra classifica), davvero un bel segnare per ripartire. E per provare a puntare all’Europa. Serviva migliorare l’attacco, Muriel è arrivato subito e ha portato un cambiamento forse anche inaspettato. Rispetto ai 25 gol fatti nel girone di andata (decimo attacco di Serie A, con il parziale di 19 gol in 18 gare se si esclude la sestina all’esordio con il Chievo), Pioli ora può guardare positivo. “Stiamo riuscendo a dare spettacolo”, ha commentato il tecnico.

SUONA L’ALLARME? Da un attacco che finalmente segna, a una difesa che è parsa in grande difficoltà nelle ultime due gare. Non solo a causa della doppia inferiorità numerica contro Samp e Chievo. Sei gol incassati, spesso a difesa schierata o nel gioco aereo, nei duelli. Dove Pezzella-Hugo & co. erano spesso stati insuperabili nel girone di andata. Che il tridente ‘pesante’ possa condizionare l’equilibrio di squadra? Probabile, ecco perché per le prossime partite potrebbe star fuori un attaccante (Simeone?) per far posto ad un centrocampista o a un giocatore meno offensivo. Con la Roma rientrerà intanto Milenkovic, così come Biraghi (anche se Hancko non ha sfigurato a Verona, anzi), più Edimilson. Ma l’impressione è che in mezzo la posizione di Veretout diventi determinante. E che un mediano-regista manchi molto a questa squadra, come ormai evidente da mesi.

MERCATO (QUASI) CHIUSO. Arriverà qualcuno dal mercato per rinvigorire la mediana? Per ora la Fiorentina esclude questa ipotesi. Secondo la società, ai parametri attuali (ovvero senza spendere troppo, magari puntando al prestito), difficile individuare qualcuno che possa aumentare la qualità in mezzo al campo. Traoré e Zurkowski sono giovani di prospettiva che entreranno in rosa da luglio, e per il momento il sogno Diawara è destinato a rimanere tale. Situazione bloccata anche per Gagliardini. Si muoverà qualcosa negli ultimi giorni? Non si esclude niente, perché la storia insegna che last minute può succedere di tutto. Specie per giocatori che non hanno spazio in club importanti (ad esempio Napoli o Inter). Ma per adesso si resta così.

ATTACCO E USCITE. La priorità di questo mercato era rinforzare l’attacco, e l’acquisto di Muriel ha fin qui pienamente colmato le lacune. Tanto che Vlahovic per il momento va con continuità in Primavera, invece di fare la riserva (con poca concorrenza) di Simeone. Anche se il serbo sta crescendo, e tornerà nel giro della Serie A da qui alla fine. Da definire semmai le uscite, negli ultimi tre giorni. L’obiettivo di Corvino è sfoltire. Thereau ha fin qui rifiutato varie destinazioni, forte di un contratto da 700 mila euro fino al 2020. Continuerà così? Per Eysseric c’è la volontà di non svendere (valore 5 milioni), e per ora non è arrivata l’offerta giusta. Laurini ha richieste dalla Serie A ma ora sta trovando più spazio, Dabo idem dalla Francia (e non solo) ma sta crescendo nelle ultime gare (e in mezzo non si muove nessuno se non arriva qualcuno). E Pjaca? Ha rifiutato il Genoa, vorrebbe continuare in viola e la Fiorentina non spinge per mandarlo via. Ma ballano i 2 milioni di prestito oneroso con la Juve, con i bianconeri che in realtà rischiano di veder svalutare (e non poco) il valore del giocatore. Tre partite di fila in panchina, 7 minuti giocati nelle ultime 4. Ormai crollato nelle gerarchie, le cose sono destinate a non cambiare molto a breve. Se si concretizzassero alcuni incastri, e soprattutto qualche altra società si facesse sotto (magari dalla Premier, dove potrebbero prospettare un riscatto futuro), il croato potrebbe anche cambiare opinione.

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