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L’Europa, Chiesa e il nuovo stadio di Firenze: il 2019 è l’anno delle scelte

Le coppe, il rapporto con la città, i progetti dei Della Valle i prossimi mesi decisivi per capire le ambizioni della Fiorentina

Come riporta La Repubblica Firenze, la Fiorentina si è tuffata nel 2019 con un affare di mercato che è stato una giocata in anticipo per provare a sistemare il suo problema più grande: il mal di gol.

Muriel non è un bomber, così come non lo sono per ragioni diverse Simeone e Chiesa. Detto questo, tenendo conto del budget inesistente, sicuramente la società ha mosso un piccolo azzardo che però non solo ha senso ma potrebbe (speriamo) rivelarsi qualcosa di veramente intrigante e utile ad aiutare la squadra a variare le sue opzioni offensive alleggerendo Chiesa di tutto il carico e provando a dare una mano a Simeone, che non sarà Lewandonski, ma nemmeno il Tanque Silva, visto che nelle due stagioni precedenti i suoi gol li ha segnati.

2019 DECISIVO. E quest’anno avrà molte cose da raccontare, a cominciare da quell’Europa che qui manca da un pezzo e che tiene la Fiorentina congelata nel reparto frigo del calcio della classe media senza sogni accanto ai cuori infreddoliti dei suoi tifosi, quelli che nel calcio cercano divertimento e soprattutto emozioni forti, o qualcosa di simile.

E il viaggio della Fiorentina di Pioli fino a oggi di vibrazioni positive ne ha offerte davvero poche. Ma nonostante questo, e nonostante un autunno che è stato un vero sedativo iniettato in vena da pareggi costruiti da un calcio senza gloria, la Fiorentina è sempre lì, confusa nel gruppone che vivacchia tra lampi onirici di improbabili zone Champions e il mare piatto della mezza classifica.

La pochezza del nostro campionato sta proprio nell’idea che fallire il colpo varrebbe un grandissimo rimpianto. Fa sorridere ricordarlo, ma il calcio a volte è abbastanza semplice e porta a dire ovvietà del tipo che per uscire dal tunnel del rimpianti servono soltanto i gol: quelli degli attaccanti e quelli dei centrocampisti. Benassi ha già dato il suo contributo, il fatto che Veretout sia tornato nella sua posizione originale potrebbe farlo tornare a dare il suo.

NUOVO ASSETTO TATTICO. Con l’arrivo di Muriel Pioli uscirà probabilmente dal dogma del 4-3-3 per tenere il colombiano vicino a Simeone in un 4- 3- 2- 1 spurio ( 4- 4- 2), con due dietro la prima punta (Muriel e Chiesa) pronti ad allargarsi (più Chiesa che il colombiano). C’è in gioco anche il passaggio alla difesa a tre, che rimetterebbe Milenkovic al suo posto, senza dimenticare che Simeone stavolta un’alternativa ce l’ha e quindi dovrà dimostrare di meritare il posto.

Insomma, Pioli ci sta lavorando, ma è certo che la Fiorentina dovrà cambiare marcia per arrivare al suo obiettivo, cioè l’Europa low cost.

IL FUTURO DI CHIESA. E dall’Europa quasi certamente dipenderà il futuro di Federico Chiesa, ragazzo che al momento non vive attaccato all’iban ma neanche può continuare a correre dove il calcio conta poco o nulla. L’Europa è il bivio per provare a trattenerlo ancora un anno, e per fare mercato la Fiorentina potrebbe vendere qualche gioiellino come Milenkovic o Veretout.

Da qui all’estate arriveranno anche molti rinnovi: da quello di Chiesa a quello dello stesso francese. Ma quelli non significano improbabili blindature. Il terzo protagonista del 2019 sarà il tormentone del nuovo stadio, quello che la Fiorentina immagina pronto nel 2024 e il sindaco un anno prima. L’anno in corso non dovrebbe però portarci oltre altri passi burocratici, quelli che dovrebbero servire a passare dal progetto definitivo a quello esecutivo, previsto per il 2020.

Una storia che va avanti da troppo tempo per eccitare i cuori. I pensionati appassionati di cantieri resteranno in stand by.

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