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Bilancio e futuro senza orgoglio: una città in fuga dall’entusiasmo

Mentre la società aspetta il nuovo impianto, la squadra fatica e gli obiettivi sono ridimensionati. Così la passione dei tifosi si è lentamente spenta

L’edizione odierna de La Repubblica-Firenze analizza così il post-Reggio Emilia.

Un gol ben oltre il novantesimo che riprende una partita persa e la gioia che resta strozzata in gola, perché la Fiorentina resta comunque uno spettacolo senza lampi, una squadra senza personalità, un gruppo tecnicamente limitato arrivato in fondo all’ennesimo pareggio. E poi i giocatori che festeggiano e vanno sotto la curva, quella dei loro tifosi, l’unica che in quello stadio perso tra i capannoni industriali ha cantato durante la partita, tra cori di passione per il colore viola e cori di rabbia contro la proprietà.

Un saluto dei giocatori ai tifosi e una risposta forse inaspettata, un andate a lavorare nella versione meno edulcorata, diciamo. Strani giorni. Anzi, strani mesi. La distanza tra il sentimento e il campo sta crescendo, e non lo capisci solo per via di un coro contro la famiglia padrona, perché quello racconta il distacco tra questa società e il tifo più caldo e più duro. È la sensazione generale quella che ti raffredda un po’ il cuore, ti fa sperare in qualcosa di nuovo che faccia girare il vento.

IL TIFOSO NON MOLLA MAI. Sarà il gioco povero, sarà stato un mercato alla meno, sarà l’arroganza di qualche dirigente e quel settimo posto sistemato come massimo traguardo possibile a chiudere i cancelli di qualsiasi entusiasmo. Anche se chi ama il viola non molla mai, perché la fede è fede, ma tra l’emozione pura e la fuga ci sono tante sfumature: da quello che la guarda ma in tv, quello che ci ha provato lo stesso ma poi ha mollato la presa, quello che il Franchi non lo lascia e al limite si sfoga scegliendo tra squadra, allenatore, dirigenza e proprietà. Con misura o senza paracadute, questo come sempre dipende da tanti fattori, tra cui il peso che dai a una partita di pallone.

Poi c’è anche quello che “forza Della Valle” o “allora comprala tu”. Ma di questi tempi per lui la vita è dura. Perché magari è fidelizzato al marchio DV o a uno dei suoi derivati, ma difficilmente può dire di essersi divertito a vedere la sua squadra. Insomma, forza viola sempre, e questo è chiaro per tutti, ma forza viola è la fede, appunto, il resto sono conti messi in riga sul totem del bilancio e plastici di stadi che verranno. Discorsi giusti, ma eccitanti come un doppio passo di Pjaca, il numero dieci della Fiorentina made in Juventus. E anche questo è il segno dei tempi.

QUELLO CHE MANCA. È l’orgoglio che manca, c’è solo quello aziendale, del brand, ma sono solo parole e slogan, niente di più. È quella sensazione di abbandono che poi proprio abbandono non è. La Fiorentina è una società sana, volutamente ridimensionata in attesa di uno stadio chiamato Godot. E questo forse è il problema: un problema intrigante in prospettiva, una vita in sala d’attesa per il povero tifoso in cerca di emozioni. La storia dell’autofinanziamento dichiarato è una certezza, e Firenze ha capito bene che in questo calcio lo scudetto vero te lo sogni (ma forse neanche quello) e quindi devi ripiegare sul “fai da te”.

Dal quarto posto al settimo, anche qui si fa sempre più dura, soprattutto se le pretendenti a quella sospirata piazza sono almeno una decina. Sulle radio gira scontento, sui social si è scolorita perfino la famosa polemica tra “rosiconi” e i cosiddetti “ leccasuole”. Come sempre avviene in questi casi i fans della società se la prendono con l’allenatore, altri con la dirigenza, qualcuno coi giocatori che non hanno aggiunto niente a una squadra già fragile di costituzione. La scusa dell’autofinanziamento porta con se un punto cardine da cui partire: se non hai soldi almeno abbi delle buone idee.

Se c’è calcio e divertimento Firenze è pronta a seguirti, sempre. Se c’è nebbia e hai i piedi inchiodati al nulla non puoi lamentarti se qualcuno si scoccia di te. Poi basta un niente per ripartire. Ma quel niente ancora non c’è. Non ora, non qui.

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