
“Riferimento costante alla Prima squadra e una guida per l’area scouting e il settore giovanile viola”. Questo a linee generali il ruolo di Pantaleo Corvino al suo ritorno a Firenze. Direttore Generale dell’Area Tecnica, in altri termini. Libero di spaziare tra campo e mercato. In pratica, l’altro referente per Paulo Sousa. Il portoghese aveva ripetuto nelle ultime settimane il motivetto ‘unico referente il Presidente Mario Cognigni’, tra interviste tv e conferenze stampa. Lo stesso Cognigni aveva però lasciato passare un messaggio diverso: più vicinanza alla squadra e alla dirigenza, sì, ma i compiti di campo e mercato sarebbero stati di altri. Pantaleo Corvino, dunque, responsabile di un settore che “verrà ampliato ed arricchito da nuove figure professionali”. Tutti i nuovi inserimenti dovranno comunque rendere conto al nuovo referente del comparto dirigenziale. Ed essere condivisi con la proprietà, ovviamente. Non proprio un uomo solo al comando, insomma, ma un responsabile al “vertice del comparto”, sì. Non un lupo solitario, ma un capobranco. Almeno sulla carta, poi dovranno parlare i fatti. Ma al di là di mail consegnate al Presidente o altro, sarà proprio Pantaleo il primo riferimento per Sousa.
Sousa ma anche il settore giovanile. Così come l’area scouting. Due eccellenze nel modo di lavorare di Corvino. Proprio i risultati a livello economico, oltre che sul campo, hanno convinto i Della Valle a cambiare linea e strategia a favore di Pantaleo. Ljajic, Jovetic, Nastasic, Melo, Behrami, Babacar, ma anche Mutu, Toni, Frey, Jorgensen, Gilardino, ovviamente i vari Da Costa, Vanden Borre, Gulan, Savio, Felipe, Bolatti, D’Agostino, Santiago Silva, Kharja, Castillo, Keirrison. I vari poli di Corvino, nel bene e nel male. Ma la nuova linea della Fiorentina, in pieno regime di autofinanziamento, va in questa direzione. Comprare giovani, valorizzarli, creare patrimonio tecnico ed economico. Questa la priorità viola al momento, da unire con la voglia comune di vincere. ‘Non stiamo a Firenze per vivacchiare, se i Della Valle sono qui è per lottare per i primi posti’, il messaggio lanciato anche nelle ultime settimane dalla proprietà. ‘Tornare per provare a vincere’, l’idea anche di Corvino. Ovviamente sono le basi, da tramutare in fatti.
Fatti che per Corvino portano alle prime priorità di mercato. Almeno in ordine di tempo. Pereira e Pradè hanno salutato, lasciando in dote alcuni casi avviati ma da risolvere. Tello e Gomez su tutti. Per il primo c’è la trattativa con il Barcellona da concludere entro poche settimane. Riscatto fissato a 6,5 milioni, Sousa che avrebbe manifestato la volontà di continuare a lavorare sul giocatore. Specie in un modulo che possa esaltarne le capacità nell’uno contro uno e in velocità. La Fiorentina punta ad un rinnovo del prestito o ad uno ‘sconto’ sul cartellino, il Barcellona valuta anche altre offerte. Così come Gomez, e il Besiktas, vorrebbero risolvere il caso sull’attaccante tedesco prima dell’inizio dell’Europeo. L’agente aveva in programma un incontro con la Fiorentina in settimana, appuntamento che dovrà prendere in carica Corvino. Poi a seguire Rossi, Babacar, Alonso, ma anche Ilicic e Badelj: diversi i nodi da sciogliere, magari qualche scenario potrà cambiare con l’arrivo di Corvino. Senz’altro Sousa adesso si dovrà relazionare con il nuovo Direttore Generale dell’Area Tecnica, e potrebbe anche tornare a Firenze per incontrarsi con lo stesso Corvino.
In ogni caso, prima vendere e poi comprare. Questo l’input sul mercato. Finire la sessione estiva non in passivo, per restare all’interno dei parametri del Fair Play Finanziario. Esiste un ‘tesoretto’ in attivo proveniente dal mercato invernale, ma l’esborso per il riscatto di Astori dal Cagliari resta importante, e copre gran parte di quell’attivo. La nuova struttura sarà chiamata poi a ottimizzare gli introiti e gestire le spese, anche a livello di sponsor e marketing.
In entrata, poi, primi nomi al vaglio ma soprattutto una linea da seguire. Quasi mezza squadra da costruire, viste le tante partene, seguendo anche le nuove norme della Serie A. Regge la suggestione Ljajic, ormai un esubero a Roma (e in scadenza di contratto). Valdifiori e Cigarini sono nomi valutati in passato che possono tornare buoni nelle prossime settimane. Ma si andranno a cercare anche nuove ‘pianticelle’. Giovani e giovanissimi. Ragazzi che andranno a formare il patrimonio tecnico/economico in stile-Corvino. Investimenti per il futuro, in questo senso. Del Pescara piace sempre più Verre, Diawara dal Bologna un’idea se partono Badelj o Vecino. Più i diversi profili seguiti in Belgio e in Sudamerica, in attesa delle corvinate con i prospetti visionati in prima persona da Pantaleo. Ma saranno valutati anche i tanti giovani già di proprietà viola. Pianticelle cresciute in casa, che andrebbero peraltro a ricoprire la casella di ‘formato nel club’ come indicano le nuove norme Figc. Capezzi, Fazzi Venuti, Mancini, Madrigali, Petriccione, ma anche stranieri come Rebic, Wolski, Bagadur, Schetino, Baez, Bakic. Più lo stesso Babacar, ma anche Piccini per il quale esiste un diritto di ‘recompra’. Tutti giovani cresciuti in casa o per i quali la Fiorentina ha investito non poco negli ultimi anni.

Di
Marco Pecorini