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Bangu, leader della Primavera. Favini a Vi.it: “Diventerà grande, ma quello scippo..”

Nella Primavera che vola di Leonardo Semplici c’è un piccolo-grande centrocampista che si sta ritagliando un ruolo fondamentale. All’anagrafe è il più piccolo di tutti, ma Andy Bangu è uno dei leader dell’intera rosa. Classe ’97, nato il 10 ottobre a Kinshasa nella Repubblica Democratica del Congo. Fino allo scorso anno giocava sulla linea mediana del campo, quest’anno talvolta viene schierato in veste di trequartista. Ed i risultati si sono subito visti, perché Andy è il capocannoniere della squadra con 6 gol. Più di Gondo, più di Fazzi e di tutti gli attaccanti. In questa fase della stagione è lui l’uomo in più, che è uno dei più giovani dell’intero torneo, ma ha già alle spalle un campionato Primavera giocato da protagonista. Arrivato in Italia, Andy muove i primi passi in una squadra parrocchiale della provincia di Lecco, finché non viene notato da uno degli osservatori dell’Atalanta. Il club bergamasco, attentissimo da sempre ai giovani, gli fa fare un provino e lo inserisce immediatamente nel suo settore giovanile. Quattro anni a Bergamo lo rendono uno dei giovani più interessanti dell’intero panorama europeo e Pantaleo Corvino non si fa sfuggire l’occasione di portarlo in viola. Lo sconosciuto, fin lì, Bangu, diventa famoso in tutta Italia. Va in scena una battaglia mediatica tra la Fiorentina e l’Atalanta, con Percassi che accusa Corvino di un vero e proprio scippo e con il ds viola che respinge tutte le accuse al mittente (il ragazzo, all’epoca tredicenne, non era vincolato da nessun contratto). Sta di fatto che Bangu comincia la sua avventura in viola nei Giovanissimi Nazionali, dove trova un allenatore come Guidi che ne esalta le qualità e un compagno come Gondo che diventa un amico fraterno fuori dal campo. Con i Giovanissimi arriva a vincere lo Scudetto e l’anno successivo lo sfiora con gli Allievi Nazionali, perdendo la semifinale ai rigori contro la Sampdoria. Da lì in poi è stata Primavera. Non è pubblicizzato come altri suoi compagni, ma si allena anche con Montella in prima squadra. Perché sarà pure il più piccolo all’anagrafe, ma con il pallone ci sa fare eccome. Per raggiungere il suo idolo, Iniesta, di strada ne deve fare ancora molta, ma quello che ha fatto vedere fin qui lascia davvero ben sperare. E delle sue doti si sono accorti anche dalle parti di Manchester, perché non è raro vedere qualche osservatore dei Red Devils sulle tribune del ‘Poggioloni’ per osservarne le partite. LaViola.it ha intervistato in esclusiva Mino Favini, responsabile del settore giovanile dell’Atalanta e da anni fra i migliori talent scout del mondo: “Bangu lo conosco bene, è cresciuto qua fin da piccolo poi ce lo hanno portato via, perché è giusto dire così”.

Ci può spiegare di più di quell’episodio che fece scaturire una polemica fra il suo Presidente e l’allora DS viola Corvino?

“Beh, Bangu aveva tredici anni, non aveva dunque ancora compiuto il quattordicesimo anno di età e così la Fiorentina ce lo portò via con l’aiuto di qualche procuratore scorretto. Cose che col calcio purtroppo c’entrano poco… Il ragazzo con noi si è sempre comportato benissimo, fu un peccato doverci separare: era simpatico, ben visto dai compagni e da tutto l’ambiente. Ho avuto modo di rincontrarlo lo scorso anno alle fasi finali, venne a salutarmi e l’ho rivisto con grande piacere. Ha qualità mentali e personali importanti, non un fisico possente ma ottime doti tecniche: occhio però perché la strada ancora è lunga, non ha fatto nulla, gli anni della maturazione completa sono questi, ma penso che se continua così ha tutto per sfondare nel calcio”. (foto tratta dal profilo Facebook del giocatore)

Autore: Guido Barucco & Alessandro Latini – Redazione LaViola.it
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