
Empoli, lunedì sera… Dopo il big match di serie B tra la squadra toscana e il Palermo, che ha regalato odore di serie A ai presenti al ‘Castellani’, uno degli ultimi arrivati in rosanero ha deciso di fermarsi a parlare con LaViola.it. Stiamo parlando dell’ex viola Enzo Maresca, uno degli ultimi registi del calcio italiano, uno che quando vuole e sta bene sa abbinare qualità tecniche, personalità e visione di gioco. Insomma, un giocatore che in una squadra come il Palermo non può che spiccare per esperienza e qualità. Ai nostri microfoni ha svelato qualche retroscena (anche di mercato) ed ha sottolineato quanto la sua esperienza a Firenze, seppur breve (un sola stagione, nel 2004-05), abbia lasciato il segno nella sua vita.
Maresca, sappiamo che lei passa spesso da Firenze. È vero?
«Sì, a Firenze sono stato benissimo ed ogni tanto vengo a farci un giro. Del resto, questa è una città meravigliosa, fantastica. Una città che offre tutto. Poi ho ancora una casa nel capoluogo toscano. Diciamo che ora come ora, considero Firenze la mia dimora italiana».
Parliamo della Fiorentina. Come la vede da lontano?
«La Fiorentina, da quando c’è Montella e quindi da un anno e mezzo a questa parte, sta facendo molto bene, anche se in questa stagione sta facendo forse un po’ più fatica, perché gli avversari hanno imparato a conoscerla, mentre lo scorso anno era una sorpresa. Ma esprime un calcio divertente, che non può che far divertire i tifosi che seguono la squadra, a parte qualche rara eccezione come a Cagliari. Ma può capitare».
Lei ha giocato molto in Spagna. E le sarà capitato di incrociare… Pepito Rossi. Che ci dice di un giocatore che, oggi, manca (e molto) alla squadra di Montella?
«Sì, quando io ero in Spagna (nel Siviglia prima e nel Malaga poi, ndr), c’era anche lui nella Liga. E quando si fece male la prima volta con la maglia del Villarreal lo seppi subito. Ricordo il dispiacere e ricordo che durante il suo recupero ebbi modo di parlarci diverse volte. È un ragazzo eccezionale e nella sua carriera ha sofferto tanto. Troppo. Ci sono giocatori che nell’arco della propria carriera che penano meno, altri che patiscono di più. Come Pepito. Ed è un peccato anche quest’ultimo infortunio che ha subito, anche perché quando sta bene e gioca, è un numero uno. Uno di quei giocatori che fa la differenza. Spero che si rimetta presto. Forza Pepito».
Argomento obiettivi. Ci sono in ballo 3° posto, Europa League e Coppa Italia. A quale competizione è più ‘adatta’ la Fiorentina?
«La Fiorentina deve pensare partita per partita. Se raggiungerà il terzo posto (e quindi la Champions), sarà un grande traguardo, ma non metterei in secondo piano il cammino in Europa League, una competizione che ti permette pur sempre di girare e giocare in Europa. Io che ho giocato la Coppa Uefa vi posso garantire che è un torneo da vivere fino in fondo. Vincerla sarebbe un traguardo importante, anche perché darebbe alla Fiorentina l’opportunità di giocare anche la Supercoppa Europea. Insomma, non male no?».
Chiudiamo con una curiosità. L’estate scorsa il suo nome è stato accostato alla Fiorentina. C’è stato realmente un contatto?
«Sì. In agosto sono stato davvero molto vicino alla Fiorentina. Non erano solo voci, però alla fine non se n’è fatto di niente. Ora però sono a Palermo e sto molto bene, ma colgo l’occasione per ringraziare i dirigenti viola per aver pensato a me».
Quindi, ci vediamo il prossimo anno in serie A?
«Speriamo. Il nostro obiettivo è quello».

Di
Redazione LaViola.it