
Svolta tattica, ma anche caratteriale. Da Bologna serve una nuova Fiorentina nel gioco e nello spirito
La sosta serviva come il pane a questa Fiorentina. Spesso si dice che dopo un passo falso è bene rigiocare subito per provare a cancellarlo, ma questa volta non era così. A Frosinone la Fiorentina ha spento la luce. Per riaccenderla serve tempo, anche perché il confronto che c’è stato nello spogliatoio del ‘Benito Stirpe’ è stato di quelli da assorbire con il passare dei giorni. Chi è volato via per gli impegni delle varie nazionali ha avuto modo di staccare la spina al 100% da quelle che sono le problematiche viola. Gli altri, a cominciare dall’allenatore (che non ha mai nascosto i propri errori), hanno goduto di un paio di giorni di riposo e poi si sono rimessi a lavorare.
Sono ancora i giorni dell’attesa. Per un’altra settimana scarsa mancherà ancora mezza squadra al Centro Sportivo. Inutile, oggi, parlare quindi di schemi, moduli e soluzioni nuove. Quel che è certo è che qualcosa deve cambiare. Prima a livello di atteggiamento in campo, poi anche a livello tattico.
Ci si chiede, come prima cosa, dove sia finito quello spirito di gruppo che spesso ha caratterizzato la Fiorentina di Pioli. Che non è mai stata una squadra spettacolare nel gioco, ma che spesso ha sopperito con grinta e spirito di sacrificio ad evidenti limiti tecnici. Tutte caratteristiche venute fuori dopo la tragica perdita del proprio Capitano. Aspetto, questo, che ha reso orgogliosa un’intera città. Ferita, ma sempre al fianco di questi ragazzi che, fin dalla partita contro il Benevento dello scorso marzo, hanno messo in campo tutto quello che avevano. A Frosinone, quella bella alchimia nel gruppo, è sembrata di colpo essersi persa. Lo si nota da tanti piccoli atteggiamenti. Da qualche ‘vaffa’ per un pallone sbagliato o da una corsa in meno fatta per il compagno in difficoltà. Sicuramente tutto è dovuto al nervosismo derivante dagli ultimi risultati ottenuti. Essere sempre raggiunti sul pareggio non ha fatto piacere a nessuno. Però è nelle difficoltà, anche estreme, che la Fiorentina si è unita forte e stretta per uscire dai periodi bui.
Dovrà fare ancora così, è l’unica strada per continuare a dare un senso ad un’altra stagione difficile. Perché da queste parti nessuno può essere allettato da una corsa al settimo posto, che ad oggi sembra il massimo traguardo al quale questa squadra possa ambire. Però in tanti hanno voglia di stringersi intorno alla squadra. A ben vedere, tanti fiorentini non possono fare a meno di identificarsi in quei ragazzi con la maglia viola. Ricompattarsi è l’imperativo in vista della trasferta di Bologna. La voglia di sudare la maglia deve essere la base da cui ripartire. Il piacere di lottare insieme deve venire di conseguenza.
Pure a livello tattico è chiaro che qualcosa debba cambiare. Con questo sistema di gioco (senza un regista vero e proprio che detti i tempi della manovra) è normale che la differenza la debbano fare le punte. La Fiorentina ha costruito una squadra ‘fidandosi’ totalmente di Pjaca e Simeone, che ad oggi hanno realizzato 3 gol in due. Il tridente, così com’è, non funziona. Lo abbiamo visto e capito bene. L’unica cosa che funziona sono gli strappi di Chiesa, che però arriva spesso in zona area di rigore dopo aver fatto cinquanta metri palla al piede. Troppo, per chiedergli anche di essere lucido sotto porta.
Ecco quindi che qualcosa cambierà sicuramente. Può esserci l’idea dell’inserimento di Norgaard per dare a Veretout la possibilità di tornare a fare la mezzala sinistra (troppa confusione a Frosinone in un ruolo così importante, con Veretout, Gerson ed Edimilson che si sono alternati). Ma non solo. Si valuta l’idea di inserire un trequartista in posizione centrale (Gerson, ma anche lo stesso Pjaca) per provare a servire meglio Simeone. Nessuno dimentica le buone prove del Cholito nello scorso campionato, quando da un certo punto in avanti aveva Saponara dietro le spalle. C’è la volontà di regalare meno spazio da coprire a Chiesa, con l’obiettivo di avvicinarlo alla porta. Senza stravolgere troppo la Fiorentina, il sistema giusto potrebbe essere il 4-3-1-2. Le prove al centro sportivo continuano, anche se qualcosa è già stato provato nelle scorse settimane, quando la squadra era al completo.

Di
Alessandro Latini