
Prandelli ricorda gli anni a Firenze: “Si era creata una simbiosi unica in quello spogliatoio. Non fu un caso il risultato che ottenemmo”
Parla così l’ex ct azzurro e tecnico della Fiorentina Cesare Prandelli al Corriere Dello Sport: “L’anno della penalizzazione mise nello spogliatoio la classifica reale? «Sì, noi partivamo con una penalizzazione di 19 punti che diventarono 15 dopo qualche giornata. Quando vinci un po’ di partite e sei sempre a -11 mentre gli altri sono già a +7, +8, diventa complicato psicologicamente. Allora, per dare morale, avevamo messo nello spogliatoio le due classifiche, quella virtuale e quella reale e ogni tanto dicevo “Signori, ricordatevi che noi siamo qui”. Quando abbiamo poi raggiunto la quota salvezza abbiamo fatto un brindisi, una festa straordinaria. E siamo riusciti addirittura a fare meglio, raggiungendo l’Europa League e mancando la Champions solo per un paio di punti».
Un terzo posto virtuale, che comunque non arrivava dalla stagione 1998-1999, quando in panchina c’era Trapattoni e in campo Batistuta e Rui Costa. «Tutto merito della magia che si era creata. C’era una simbiosi unica fra squadra, tifoseria e città, noi non ci siamo mai sentiti soli e siamo riusciti a fare un’impresa, perché è stata una grande impresa. Quando raggiungi quegli obiettivi inaspettati, insperati e particolarmente difficili e impegnativi, è perché hai trovato un’unione straordinaria con la città e i tifosi. Anche tra di noi, tra i ragazzi e lo staff, si era instaurato un rapporto che andava un po’ al di là dell’aspetto solo professionale e tecnico”.
Ha rifiutato le altre proposte perché ha scelto di andare con la Nazionale? «Scelto la Nazionale è un po’ forzato, diciamo che ho trovato le cose già fatte, ma non voglio entrare in nessun tipo di polemica, è passato tanto tempo…”

Di
Redazione LaViola.it