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Con tanti dubbi e poche risposte, così la Fiorentina guarda al Torino. Pioli deve trovare nuove idee d’attacco. Contro i granata l’ennesimo esame

Non mancano i dubbi in casa viola dopo il pareggio contro il Cagliari che ha manifestato ancora una volta la fatica della manovra offensiva di Pioli

Sabato contro il Torino sarà anche uno scontro diretto tra due squadre che lotteranno per un posto in Europa League in questa stagione.

Ad oggi la Fiorentina ha un punto in più dei granata e il match di Torino sarà molto importante per capire meglio di che pasta è fatta questa squadra. L’inizio di stagione dei viola non è stato male ma il pareggio contro il Cagliari ha lasciato l’amaro in bocca.

Sarà perché ci si aspettava tutti una vittoria, o perché si pensava che potesse essere l’occasione per Simeone per tornare al gol. Ma non è accaduto né l’una né l’altra. Peccato per il risultato ma ciò che preoccupa di più è la difficoltà della Fiorentina di attaccare.

Certo Simeone è il riferimento dell’attacco e 2 gol in 9 partite manifestano un periodo davvero molto complicato ma l’argentino non è il ‘male’ della Fiorentina perché a guardar bene è tutta la manovra viola che in fase offensiva non è ben strutturata.

Palla a Chiesa è certamente uno schema valido e utilizzabile (è logico cercare di sfruttare il giocatore più forte che ha la Fiorentina) ma non può essere l’unica soluzione. Serve Pjaca, serve Simeone e servirebbero anche i centrocampisti che però giocano molto bassi e quando c’è bisogno di loro in attacco o ci arrivano stanchi o non ci arrivano proprio.

Dunque, giusto ribadirlo, quello della Fiorentina è un problema d’attacco nel suo senso più ampio e, a dire la verità, è una problematica che ci si porta dietro già dalla scorsa stagione. All’interno della Fiorentina pensavano, anche giustamente, che trovando un esterno decente (Pjaca) si potessero risolvere tutti i problemi, ma così non è, ancora.

Per fortuna siamo ancora all’inizio della stagione e la classifica dà tempo alla Fiorentina di trovare la soluzione migliore ai problemi offensivi. Serve però un cambio di passo da parte di Pjaca e Simeone, certamente, ma anche da parte di Pioli chiamato a dare nuove idee alla Fiorentina d’attacco.

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