
Un girone fa, Nikola Milenkovic di noto aveva solamente ottime referenze, poche righe sulla pagina di Wikipedia, ed il costo di trasferimento da 5 milioni di euro. Per il resto, quando la Fiorentina si presentò a Cagliari, all’attivo non aveva ancora neanche un minuto in maglia viola. Poi, proprio contro i sardi, Pioli decise di toglierlo dalla ghiacciaia e di farlo esordire, e non a gara in corso ma dal 1’ passando alla difesa a 3 per la prima volta dall’inizio nella sua avventura gigliata. E l’impatto fu subito importante con una scarica di 6,5 e 7 in pagella, grande personalità, e la convinzione che questo giovane classe 1997 avrebbe potuto fare tanta strada. Un girone dopo, col Cagliari all’orizzonte per i viola, Milenkovic è ormai già solida certezza.
Complice la scomparsa del capitano Davide Astori, per Milenkovic di spazio ce n’è stato tantissimo. Tanto da soffiare il posto a Vitor Hugo in più di un’occasione. Ed il brasiliano, ai nastri di partenza, arrivava come campione del Brasile ed acquisto da 8 milioni di euro. Quindi, non proprio l’ultimo della rosa. Terzino all’occorrenza, centrale in difese a 3 e 4. Ormai, Milenkovic, è più che una solida realtà. E contro il Cagliari, domenica, sarà ancora una volta in campo dal 1’ salvo sorprese. Anche perché gli uomini dietro sono pressoché contati, e c’è anche la possibilità di vedere la Fiorentina con il ritorno alla difesa a 3 contro i sardi. Un girone dopo, Milenkovic, potrebbe festeggiare la 15° presenza in Serie A, con ben 11 maglie da titolare già a referto. In pratica, dopo quella sera sarda, è entrato in campo e non è mai più uscito. O quasi. Certezza per l’oggi, dunque, e per il domani. Con Pezzella e Vitor Hugo la base per una ottima retroguardia c’è, e con essa grande fiducia.

Di
Gianluca Bigiotti