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Pioli chiede gli ultimi due sforzi per una stagione storica. La rivincita delle riserve: la forza di un gruppo vero

Pegaso Newsport

Non si gioca per lo Scudetto, neanche per la Champions. ‘Solo’ per un 7° posto, magari un 6°. Eppure in tanti si sono mano a mano affezionati a questa squadra. Partita dopo partita, impresa dopo impresa: non tanto per i mezzi tecnici (comunque migliorati visibilmente da inizio stagione), quanto per il cuore. Tanto cuore. Maglia sudata e determinazione: in fondo questo chiedeva Firenze dopo mesi che avevano portato all’apatia. E questo era anche uno dei grandi obiettivi di Pioli, nel ricominciare un nuovo ciclo.

‘Far riavvicinare Firenze’. Missione praticamente riuscita, con lo zampino fondamentale di Davide. Un’anima buona che ha unito tutti. Il gruppo, la società, i tifosi. Un filo sottile che collega tutti, una spinta interiore che conduce nel quotidiano e poi nelle partite. Bellissime le scene di esultanza dopo i gol, dopo le vittorie, la gioia nello spogliatoio a Marassi. Pioli il primo a gridare ‘Davide Astori’, a rendere omaggio a chi inevitabilmente guida il gruppo con una spinta da lassù. Ora, il tecnico chiede gli ultimi due sforzi per chiudere una stagione storica.

Sì, annata che resterà in ogni caso nella storia della Fiorentina, comunque vada. Proprio per i valori che si sono esaltati in queste settimane, per l’incredibile reazione ai momenti più difficili. Sul campo e soprattutto fuori. Ora gli ultimi due sforzi. Pioli li chiede alla sua squadra, dopo la grande rimonta di Genova ed il tris al Napoli. E poi li chiede ai tifosi. “Ringrazio i nostri tifosi, quelli che erano a Genova e che ci hanno accompagnato e sostenuto fin da Moena. Che ci hanno sostenuto anche con le critiche. Qualcuno ha preferito divano o mare quest’anno, ma credo che domenica i giocatori meritino un saluto importante allo stadio. E spero siano tutti presenti”. Un appello vero del tecnico viola, verso l’ultimo atto casalingo. La prima delle due finali.

Due finali per l’Europa. Insieme a Fiorentina-Cagliari (anzi, tre ore dopo, niente contemporaneità) ci sarà Atalanta-Milan: doppio snodo cruciale prima degli ultimi 90′ di San Siro. Ma sarà, per i viola, una partita molto complicata, in cui ci sarà bisogno della forte spinta di Firenze. I sardi sarebbero al momento retrocessi, dopo Firenze riceveranno l’Atalanta. E quindi sono costretti a far punti per salvarsi. Intrecci del calendario in un rush finale in cui può succedere di tutto. Con la finale di Coppa Italia tra Juve e Milan che potrebbe cambiare le carte in tavola.

Intanto, lo stesso Pioli si è goduto il post-Marassi rinforzando ulteriormente lo spirito di gruppo. Tutti a pranzo dalla figlia, con lo staff e Antognoni. “Come una famiglia”, hanno ripetuto i giocatori in queste settimane. Ultimo è stato, da Genova, Bryan Dabo. Match winner di Marassi, migliore in campo e arma micidiale dalla panchina. Già, la rivincita delle riserve. Il francese già si era affermato anche in altre gare, prima della gioia più grande e l’esultanza per il gol decisivo. Ma con il Genoa si sono visti sprazzi di Falcinelli, anche Eysseric ha trovato la prima rete in viola, Bruno Gaspar non è andato troppo bene ma ha fatto espellere Pandev. Con quelli di Marassi sono undici i gol dei subentrati in stagione: nessuno ha fatto come la Fiorentina in Serie A. I 4 gol ‘dalla panchina’ di Babacar, i due centri di Gil Dias e le reti di Simeone, Thereau, Sanchez più Eysseric e Dabo. A cui vanno aggiunti i 6 assist di giocatori entrati dalla panchina (uno a testa per Babacar, Gil Dias, Eysseric, Saponara, Falcinelli e Bruno Gaspar). La forza del gruppo si vede anche da questi numeri.

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