
Come riporta il Qs-La Nazione, i numeri raccontano tanto, ma non tutto, pur tracciando al meglio quello che disegna una classifica mai stata così scintillante. Almeno in questa stagione. I dati da analizzare e che danno l’esatta dimensione di quello che sta costruendo la Fiorentina sono due. Il primo sottolinea come le ultime undici reti siano servite a mettere insieme 19 punti (sei vittorie e un pareggio nelle ultime sette partite). Percorso che è stato reso possibile grazie al secondo aspetto. Già, perché la difesa viola ha avuto un’impennata nel rendimento, tanto che, sempre nelle ultime sette, ha subito solamente due reti (0,28 a partita).
Dunque, 19 punti – 1,73 punti in media a gol segnato – che stanno facendo volare la Fiorentina verso traguardi neppure immaginati nello stesso percorso fatto nel girone di andata. Non solo. La media punti cresce se si prendono in esame le ultime 10 reti – togliamo dal conteggio quella del pari con l’Atalanta per l’1-1 finale – tanto da mettere in classifica 18 punti (1,80 punti a gol segnati).
Un dato che assume contorni importanti se mettiamo a confronto quello che è accaduto nelle partite precedenti la striscia vincente: in 25 incontri i viola hanno messo insieme 32 punti, grazie alle 34 reti segnate. Ma è la media punti che precipita in questo caso: 0,94 punti per marcatura, quindi circa la metà rispetto a quanto accaduto nelle ultime sei partite. Colpisce soprattutto il confronto con l’andata, quando la Fiorentina in casa contro la Roma subì un 2-4 davvero duro, con l’insospettabile Gerson imprendibile sulla sua corsia di destra, incrociando pochissima resistenza da parte di Biraghi. Proprio l’ex Pescara è quello che ha avuto margini di crescita più evidenti rispetto a quella partita e durante tutto l’arco del campionato. Questo parlando dei singoli.
Prendendo invece in esame le partite nelle stesse sette gare la Fiorentina ha segnato 13 gol (1,8 a gara), subendone invece 9 (1,2) che tradotto vuol dire ‘solo’ 10 punti, 9 in meno rispetto a quanto fatto nel girone di ritorno. E’ appunto la difesa a fare la differenza e i numeri sono spietati in questo senso e confortano il lavoro fatto da Pioli non solo a livello singolo, ma anche con tutto il reparto. E con la squadra. Perché l’allenatore viola sarebbe il primo a spiegare che i risultati difensivi arrivano se tutta la squadra partecipa alla fase di copertura. A Roma è stato evidente proprio questo.

Di
Redazione LaViola.it