
Come riporta il Qs-La Nazione, l’ultimo a scriverlo, su Instagram, è stato Cristiano Biraghi: «Queste sono vittorie di uomini con un cuore immenso. Da lassù ci aiuti sempre. Per te, Davide». Una Fiorentina unita sotto un’unica bandiera, quella del suo capitano. Tutti per uno. Ed è a lui che domenica, allo stadio Grande Torino, si sono rivolti tutti, col saluto «al capitano», lo stesso fatto da Vitor Hugo contro il Benevento, davanti alla maglia col volto di Davide stampato.
C’erano i giocatori, ma anche il lo staff tecnico: anche Stefano Pioli, l’allenatore, non si è tirato indietro. «Questi siamo noi» ha scritto ieri Saponara, perché il sorriso di tutti era unicamente per lui, l’amico eterno. A Davide, al suo numero 13 disegnato su un lenzuolo bianco, si è rivolto Veretout dopo il gol del vantaggio, correndo verso il settore ospiti, così come Thereau, sguardo rivolto al cielo e pugno sbattuto sul cuore. Milan Badelj gioca con la fascia del suo capitano, quella che avevano donato ad Astori i tifosi prima della trasferta col Bologna, con i simboli dei quattro quartieri, le iniziali ed il numero 13.
Sotto la maglia azzurra, domenica a Torino, il croato aveva anche la foto di Davide. Ciascuno ha un modo tutto suo di portare con sé il ricordo del capitano. Se l’Italia, in occasione delle due amichevoli contro Argentina e Inghilterra, indosserà una maglia speciale in ricordo dell’azzurro, nello spogliatoio viola tutto è rimasto intonso. L’armadietto di Davide nel centro sportivo che presto avrà il suo nome non ha cambiato proprietario. C’è chi ha una sua maglia sempre dietro, unita ad una foto, chi, come Saponara, ha voluto condividere l’immagine più intima col suo capitano direttamente sui social, ritornando col pensiero all’estate di Moena, nella sera in cui è stato ufficializzata la scelta del capitano. Nel nome di Davide, perché l’architetto di questa squadra resterà lui per sempre

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Redazione LaViola.it