
Per tutti è stato il migliore in campo a Torino. Fascia di capitano al braccio, regia a tutto campo e ruolo da leader. Cuore e orgoglio per Milan Badelj, che fin dalla tragedia per la scomparsa di Astori si è caricato la Fiorentina sulle spalle. Ergendosi a trascinatore di un gruppo giovane, provando a raccogliere i valori seminati da Davide. Era lui a trainare il gruppo nel primo saluto commosso al ‘muro viola’ del Franchi, a lasciare la rosa bianca sulle cancellate dello stadio, in mezzo alle centinaia di striscioni e messaggi dei tifosi. È stato lui a leggere la lettera commovente del gruppo, a nome della squadra, ai funerali in Santa Croce. Ed è sempre il croato giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, ad essere punto di riferimento per Pioli e un po’ per tutti.
La fascia di Davide al braccio, un segno di riconoscenza e una responsabilità. Per un amico prima che un compagno. Valori umani profondi, oltre che tecnici. Quella qualità che, unita alla motivazione interna e alla ‘testa’, ha portato Badelj ad essere fulcro della nuova Fiorentina. Il vero ‘cervello’, a tutto campo. A Torino il croato si abbassava sulla linea dei difensori per aiutare Pezzella, Milenkovic e Vitor Hugo, poi più avanti per dialogare con Saponara, a volte anche sulle fasce per smistare il gioco. Leader indiscusso, con i piedi, con la testa e anche con il cuore.
Una bellissima storia di sport e di vita, quel Milan Badelj fino a due settimane fa ‘pizzicato’ dai tifosi per un futuro ormai scritto, lontano da Firenze, e ora riconosciuto come il migliore interprete per poter portare avanti i valori di Astori. Le sue qualità umane che a volte erano rimaste un po’ nascoste, ora sono uscite tutte. E si traducono in prestazioni essenziali sul campo. Il palo a tempo quasi scaduto con il Benevento, il pianto a fine gara, il gol sfiorato ieri prima della rete di Thereau al 94′. In mezzo, tanta tecnica e giocate importanti.
E il futuro? Si vedrà, intanto Milan si è preso carico degli insegnamenti di Davide e della Fiorentina. Ma forse, qualche spiraglio potrebbe inaspettatamente aprirsi, per la permanenza a Firenze. “Non è una sorpresa il suo comportamento, ho sempre creduto che fosse una persona di spessore. Non a caso lui e Davide erano molto vicini. Ha reagito con personalità ed orgoglio, porta al braccio la fascia del suo amico. Sono sicuro che Davide sarebbe contento di sapere che Badelj porta la sua fascia. Non ho parlato con lui del futuro, non è giusto al momento, ma conoscendo il suo rapporto con la città e la società, secondo me un pensiero di restare lo sta facendo”, ha detto Pioli.
“Badelj? Oggi è il capitano e non dobbiamo chiedergli nulla. E’ molto legato alla Fiorentina e a Firenze, rifletterà prima di decidere ma adesso va lasciato tranquillo”, ha aggiunto Cognigni. Parole che quantomeno lasciano aperto un spiraglio. Perché questo Badelj, nel rapporto con Firenze e nel ricordo di Davide, ha qualcosa dentro che va oltre il calcio.

Di
Marco Pecorini