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Belle risposte a livello umano da parte di tutte le componenti. Poi arriverà il tempo delle risposte tecniche, e del futuro

La tragedia di Davide Astori è ancora lì, nella mente di tutti. Ed è senza dubbio destinata a rimanere una ferita aperta ancora a lungo per quello che il numero 13 viola rappresentava per lo spogliatoio e per tutto l’ambiente. Ma quello che ha lasciato in eredità il capitano sta andando molto oltre. Perché è riuscito a far cambiare atteggiamento alla proprietà riavvicinandola alla squadra, ed ha reso la possibilità di un riavvicinamento con la città meno chimera rispetto a qualche settimana fa. Ha lasciato in eredità anche un gruppo che a livello umano ha potuto mostrare facce che non si conoscevano. Come quella bella di Milan Badelj, a prescindere da quella che sarà la sua decisione sul futuro. Se rimarrà o meno, intanto ha mostrato di esser ben più che degno di portare al braccio la fascia lasciata da Astori. E non solo a livello tecnico, ma anche e soprattutto a livello umano. O un Saponara 2.0, o forse anche 3.0, caricato a molle per far bene nel nome dell’amico Davide. Dall’ex Empoli si attendono conferme dopo l’ottima prova col Benevento, che ha fatto seguito ad un lato umano mostrato nei giorni terribili della scomparsa di Astori. Sensibilità estrema che se fino a qualche giorno fa poteva rappresentare un limite nella sua resa, adesso potrebbe rappresentare lo stimolo in più per voler spaccare il mondo.  Manca all’appello solo Simeone. Il Cholito ha vissuto un’altra giornata no anche col Benevento. E adesso deve cambiar marcia anche lui. Già a cominciare da Torino.

Intanto i Della Valle continuano nel loro percorso di riavvicinamento. Impensabile credere che qualcosa nei piani economici sia cambiato o possa cambiare. Anzi, sarebbe solo speculazione, soprattutto mediatica, e non sarebbe specchio della realtà. Ma intanto la vicinanza è tornata, nei fatti. E non solo in questo momento delicato anche dal punto di vista psicologico. La volontà dei DV è quella di ritornare in maniera stabile vicino alle cose fiorentine. In questo finale di stagione, ed anche nel prossimo futuro quando alla società sarà concessa forse l’ultima carta per risanare definitivamente il rapporto con il tifo. Ancora scioccato dalla scomparsa di Astori, con polemiche e tensioni messe da parte, e con tanta voglia di ristabilire unione ed unità. Ma la prossima estate sarà il tempo delle risposte anche tecniche. Fin qui, per quanto riguarda quelle umane, chapeau.

Di fronte il Torino, per la Fiorentina in una gara tra deluse. Difficile pensare che i viola riescano a mettere in fila vittorie e risultati utili per poter sperare ancora nell’Europa. Anche se, mai dire mai. Ma il senso a questa stagione lo ha dato il capitano stesso: giocare per lui, e fare più punti possibili da qui a fine stagione. Ed uscire da questa tragedia più forti, dentro e sul campo.

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