
Come riporta il Qs-La Nazione, torna il campionato, chissà se siamo pronti, il desiderio di ricominciare non manca, ma il ricordo di Astori è immenso. Insieme con quello di Firenze commossa e soprattutto immediata nel suo dolore ha certamente insegnato qualcosa, anzi molto, a tanti di noi, da tenere nel cuore e rispettare. Proprio nel nome di Astori desideriamo inviare subito un sommesso saluto al nuovo capitano, Milan Badelj, croato di Zagabria, ventinove anni, in viola da quattro stagioni. E’ un uomo ammirevole, degno sicuramente della fascia di capitano. In Santa Croce ha ricordato Astori con parole autentiche, parole vere. Non conosciamo le decisioni, sue e della Viola, per il futuro, ma non è escluso che Badelj cambi squadra. Qui speriamo di no. Eventuali suggerimenti per la sua successione come numero uno non ne abbiamo e del resto non ci compete.
Un desiderio certamente puerile ci suggerisce semmai di fare il nome di Federico Chiesa, tra il presente e l’avvenire. Ci fermiamo qui, o meglio ci limiteremo a ricordare alcuni dei capitani viola del passato in una ricerca dovuta anche all’aiuto di Ruben Lopes Pegna, storico della società viola. Risaliamo allora alla prima Fiorentina. Il capitano fu Ermanno Barigozzi, monzese, classe 1899, mediano, o meglio «half back», come dicevano allora. Lasciò il posto di capitano a Zelante Salvatorini, nato a Pisa, mediano anche lui e perfetto rigorista, con una sola eccezione, risalente alla partita Fiorentina-Libertas Barbaricina, anno 1927. Era stato nella piccola squadra pisana e sbagliò cavallerescamente un rigore. Giocò fino a quarant’anni.
Ecco poi, nella Fiorentina vincitrice della Coppa Italia nel ‘40, Arrigo Morselli, attaccante. Era una Fiorentina con Griffanti e Romeo Menti, tanto per ricordarne soltanto due. Morselli segnò contro il Bologna, contro il Venezia di Bacigalupo, contro la Juventus e due reti contro la Liguria e contro il Torino. Fu bloccato da un grave infortunio. L’allenatore era Rudolf Soutschek, viennese, sostituito dal fiorentino Beppe Galluzzi. Morselli, modenese di nascita, ebbe come successore nel dopoguerra il mancino Augusto Magli, poi fu la volta di Costagliola e soprattutto di Francesco Rosetta e di Cervato.
Da ricordare Beppe Chiappella, Montuori, Sarti e Orzan, Enzo Robotti, Kurt Hamrin e Pirovano, e soprattutto De Sisti e Antognoni. Ancora: Merlo. Batistuta, Dunga, Carobbi, Effenberg, Baiano, Rui Costa, Di Livio, Ariatti, Dainelli, Montolivo, Gamberini, Pasqual, Gonzalo Rodriguez. Un applauso generale, ma con rispetto per tutti loro, questo è chiaro, ma fino a pochi giorni fa nel dire capitano viola si pensava per istinto e giustamente a Antognoni. Ora il nome di «Antonio» è legato per sempre, ripetiamo per sempre, a quello di Astori.

Di
Redazione LaViola.it