
Come riporta il Corriere Fiorentino, i giocatori in mezzo al campo uno abbracciato all’altro, Pioli che parla al gruppo e la scritta «Insieme siamo più forti» come appello alla tifoseria delusa. Il messaggio social scelto dalla Fiorentina arriva in fondo a una settimana pesante, fatta di veleni, musi lunghi e contestazione, sussulti di mercato e risposte non proprio efficaci di Pantaleo Corvino.
Nell’ottica viola ovviamente la foto dovrebbe diventare il simbolo di un’unità ritrovata, di una voglia di riscatto viola che faccia evitare un girone di ritorno ormai avviato verso l’anonimato. Ma se Pioli è convinto che i suoi dimostreranno orgoglio e dignità, i tifosi paiono rassegnati al contrario. Sono stati decine infatti i commenti ironici e sprezzanti arrivati alla foto pubblicata dalla società sul web («Bellissimo il giro tondo, si torna piccini», «Siamo forti sì, come l’aceto» «Uniti? Perché prima ognuno pensava per se?»), diventati centinaia dopo un’ulteriore comunicato diffuso dal club e dal titolo eloquente: «A difesa dei nostri tesserati».
Già, perché dopo la lunga conferenza stampa del giorno prima in cui il dg Corvino aveva spiegato le sue verità, la Fiorentina si è sentita in dovere di difendere pubblicamente Sanchez, Cristoforo e Maxi Olivera. «Da tempo — si legge nella nota viola — assistiamo su vari media a numerose analisi relative ai nostri tesserati Cristoforo e Maxi Olivera, nonché di Carlos Sanchez. La società viola, pur rispettando il diritto di critica di giornalisti e opinionisti, intende tutelare la professionalità e la rispettabilità dei propri calciatori, spesso, ingiustamente, considerati mediaticamente delle semplici “comparse” o addirittura dei calciatori “inutili”, giocatori senza un curriculum all’altezza della Fiorentina». L’insolito comunicato prosegue snocciolando presenze e titoli vinti dai giocatori in questione, il tutto in perfetto stile Corvino.
Ma il punto è un altro: perché sottolineare tutto ciò? Il dg ci sarebbe rimasto male per l’interpretazione data alle sue risposte sul concetto di club a «rischio fallimento» e sui «giocatori non da Fiorentina». Pantaleo infatti, almeno questo filtra dal club, voleva solo sottolineare l’esigenza di abbassare i costi e quindi di prendere giocatori (vedi Maxi e Cristoforo) dall’ingaggio meno pesante rispetto agli acquisti del passato. Tutti questi giri di parole però si trasformano in una specie di ritorno al futuro: ma perché affidare a Corvino l’intera comunicazione del club, dopo che, già anni fa, proprio questo era diventato uno dei motivi della freddezza tra proprietà e città?
Logico dunque che ieri i tifosi si siano scatenati e abbiano alimentato la rabbia per il momento nero della squadra. Per scuotere davvero l’ambiente servirebbe un ritorno in prima persona di Andrea Della Valle, magari con un blitz a Bologna come lo stesso Adv fece l’anno scorso: due chiacchiere con Sousa nello spogliatoio (il portoghese il giorno prima aveva lanciato le sue frecciate contro la società) e la sua presenza in tribuna, coincisa per altro con la vittoria firmata Kalinic. Ecco, rivedere Della Valle potrebbe diventare il segnale più importante per il futuro viola, anche se i 700 tifosi che saranno nel settore ospiti continueranno con i loro cori taglienti e anche se l’annata della squadra resterà comunque compromessa. Nessuno per il momento ha notizie di una possibile trasferta dellavalliana. La sensazione anzi è che la squadra (che giocherà in verde) se la dovrà cavare ancora da sola. In difesa a proposito non ci sarà Pezzella squalificato e l’idea è rilanciare Milenkovic. Davanti invece c’è il dubbio Thereau: il francese è in crisi, Gil Dias o Saponara potrebbero soffiargli il posto. Polemiche a parte, Pioli ha suonato la carica: nello stadio che lo vide protagonista fino al 2014, vuol ritrovare la sua Fiorentina. Quella delle due belle partite contro le milanesi e degli 8 risultati utili di fila.

Di
Redazione LaViola.it