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Fiorentina costruita in funzione di Saponara. Ora deve trovare forma e continuità

Non solo per la cifra che la Fiorentina ha pattuito per il suo riscatto (obbligatorio) di 9 milioni di euro complessivi, ma anche e soprattutto per caratteristiche e doti: questa Fiorentina è stata costruita in funzione di Riccardo Saponara e del trequartista. In particolar modo per il 4-2-3-1. Tanto forte questa idea che prima di portare Stefano Pioli a cambiare modulo sono servite due soste, diverse prestazioni incolore, e batoste. Anche perché pur di non snaturare questa ideologia è stato schierato Benassi fuori ruolo, con magri risultati, per diverse giornate.

Ecco come Corvino è andato a prendere Eysseric, che nelle idee di chi lo ha portato a Firenze era la sua alternativa, ecco come Thereau non fosse neanche nei piani del dg viola prima della richiesta lastminute di Pioli. Ecco perché non si è deciso di prendere più centrocampisti, e di lasciare solamente Cristoforo e Sanchez come alternative a Badelj e Veretout, visto che Benassi era visto come possibile trequartista o esterno alto all’occorrenza (da arretrare in fase difensiva in mediana). E avere 4 uomini per due posti può anche andar bene. Almeno nelle idee iniziali. Già dai primi giorni di lavoro a Moena, inoltre, era emersa la  sensazione che nei compiti assegnati a questa Fiorentina in fase di costruzione di gioco offensivo ci fosse la volontà di evitare il cross alto, ma di favorire l’inserimento da dietro dei centrocampisti e degli esterni d’attacco. Tanto che Simeone non è certo da considerarsi un puntero.

Nelle idee c’era dunque la volontà di giocare palla a terra, con un attaccante che sfruttasse la sua dote di attaccare la profondità da mettere in moto con la visione verticale dello stesso Saponara e sfruttare le doti di inserimento e l’esuberanza fisica di Chiesa.

Qualcosa è andato storto, tuttavia, nel piano di recupero dell’ex Empoli. Col senno di poi avrebbe avuto maggior senso evitare di fargli terminare la stagione passata, dove il raggiungimento dell’E.L. è stato fallito, e magari farlo operare prima. Ma anche nella valutazione dei tempi di recupero post artroscopia alla caviglia ci deve essere stato qualcosa che non ha funzionato come da previsione. Nelle idee della Fiorentina c’era infatti di averlo a disposizione al 100% già dalla prima giornata. Ed invece, a dicembre, ancora non lo è. Anche perché una ricaduta muscolare dopo 3 mesi di lavoro differenziato era da mettere in conto.

Poi una prima rivoluzione tattica, con l’arretramento di Benassi ed il passaggio al 4-3-3. Adesso una nuova possibile virata tattica alla difesa a 3 e all’attacco a due punte. Non è andato bene Simeone da unica punta, senza Saponara, appunto, ovvero senza quasi nessuno in rosa che riesca a sfruttarne le doti di attaccatore della profondità. E non è andata bene neanche la difesa. Adesso, Saponara, è pronto al rientro in pianta stabile. Pioli per non snaturare un apparente equilibrio tattico che sembrava esser stato trovato col 4-3-3 lo ha provato in allenamento più volte mezz’ala, ma è molto probabile che l’ex Empoli torni a giocare dietro le punte. Il 3-5-1-1 è molto più di un’idea. Chiesa a sinistra o destra con Laurini o Biraghi di conseguenza sull’altra corsia, Benassi basso insieme a Badelj e Veretout, Saponara dietro Simeone o Babacar.

Le basi per una nuova rivoluzione tattica sono state così gettate. Adesso, però, Pioli e tutta la Fiorentina si attendono enormi passi in avanti da Saponara stesso. Col lavoro dovrà ritrovare forma e continuità. Anche perché per varie vicissitudini ancora non si è mai visto il vero Saponara. E adesso potrebbe essere arrivato il momento di trovare delle risposte, nei fatti, e non solo nelle idee.

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