
C’è stato un tempo in cui “vi meritate Lotito e Tare” era un’espressione di scherno. Rivolta principalmente a quanti criticavano la gestione Della Valle, che comunque otteneva risultati migliori di quelli del patron laziale. Ma poi il meccanismo si è invertito. Soprattutto in tempi recenti. Lotito e la Lazio hanno iniziato a mettere in bacheca trofei, seppure i più attenti ricorderanno come in 15 anni di gestione DV e Lotito la Fiorentina abbia partecipato due volte alla Champions League e sei all’Europa League, mentre a Roma gli annali dicono: una partecipazione in Champions, un preliminare di Champions, e cinque partecipazioni in Europa League dal 2004-05.
Ma a Firenze il conto delle vittorie è fermo a zero. Il che sarebbe tuttavia limitativo. Aver alzato al cielo due Coppe Italia non può certo essere visto come il Paradiso rispetto ad anni di stabile presenza in Europa e nelle prime quattro della Serie A. Ma ciò che realmente ha spostato l’ago in favore di Lotito è la capacità di progettare e ripartire che a Firenze adesso non c’è. Da Milinkovic a Immobile, la squadra capitolina è stata in grado di fare il salto di qualità. Costante. A Firenze, invece, di costante sembra esserci solo la riduzione dei costi, e la riduzione delle ambizioni.
Per non parlare della forza di Lotito e Tare nella gestione dei casi spinosi. Qualcuno lo ha pure perso, come quello Pandev, ma aver ceduto Keita a 30 milioni ad un anno dalla scadenza ha ripagato con gli interessi. Fino a qualche tempo fa quel ruolo lo aveva anche Diego Della Valle, con Toni ad esempio, mentre Andrea fece lo stesso con Jovetic. Ma da qualche tempo a questa parte, la sensazione ricorrente è che la Fiorentina non abbia forza e autorità nel gestire un bel niente. Si vedano i casi Kalinic, Borja Valero e Bernardeschi, dove Corvino ha alla fine ottenuto i soldi che voleva, vero, ma ha perso un sacco di tempo dietro a due giocatori che sbeffeggiando il club viola che emetteva comunicati a sfare non perdevano occasione per dichiarare che volevano andarsene. E da questo attendismo è scaturito il doppio ko di inizio stagione con Inter e Samp, dove a Pioli era stato dato una serie di innesti arrivati solo all’ultimo momento perché prima impegnati a cedere.
Lotito se c’è da blindare un giocatore lo fa, anche a costo di dargli un ingaggio pesante. Non si ritrova Immobile per caso là davanti. A Firenze, invece, ogni volta che qualcuno rinnova a cifre pesanti, vedi Cuadrado, viene presentato come il regalo per Firenze e poi parte puntualmente poco dopo perché a quelle cifre la Fiorentina non può competere. Ecco perché il rinnovo di Chiesa è visto comunque da molti con scetticismo, quasi come un e tanto che cambia?, visto che è impossibile immaginarsi in questo scenario un Chiesa a vita alla Fiorentina. Immaginarsi, invece, Immobile a vita a Roma sponda Lazio è molto meno impossibile ed impensabile.
Tare non ha preso i Biraghi, i Maxi Olivera, i Cristoforo. Tare non opera solo per risparmiare sul monte ingaggi. Giusto per fare alcuni esempi. Se tra il ds laziale e Corvino non c’era in origine paragone, adesso il testa a testa pende decisamente dalla parte dell’albanese.
Lotito come i DV sono osteggiati dalla tifoseria. Ma il patron laziale non si sogna neppure di non presentarsi in casa o in trasferta al seguito della Lazio. Mentre a Firenze i DV sono scomparsi da mesi. Lotito in Lega ci va sempre e costantemente, e cerca di far valere la propria voce. I DV no, delegano.
Sul fronte Simone Inzaghi anche la dea bendata ha dato una mano alla Lazio, con Bielsa che si tirò indietro a cose fatte, ed Inzaghi che disfece le valigie e fece marcia indietro da Salerno per tornare a Formello. Ma la fortuna si sa, aiuta gli audaci. Già perché a Firenze, anziché esonerare Pioli e promuovere Inzaghi si è preferito andare avanti ad oltranza con Sousa che ad ogni conferenza non perdeva occasione per fare supercazzole, e mettere in cattiva luce (più o meno a ragione a seconda di come la si veda) la società, generando caos e ribellione all’interno dello spogliatoio e dando il là ad una spaccatura tifo-società ad oggi pressoché insanabile.
Insomma, il “vi meritate Lotito e Tare” suona oggi come quasi beffardo e sicuramente meno di scherno rispetto a qualche anno fa. E non può essere stata solo fortuna, ma probabilmente anche competenza. Doveroso ricordare come la Fiorentina e i Della Valle abbiano provato a fare il salto di qualità con Rossi-Gomez, che la Fiorentina sia dovuta ripartire dalla C2 mentre Lotito ha usufruito di agevolazioni fiscali che hanno permesso alla Lazio di rimanere in Serie A, e che nello stesso arco di tempo la Fiorentina ha chiuso dinanzi alla Lazio in più della doppio dei casi, arrivando a disputare ottavi di Champions, e due semifinali di Europa League. Ma mentre qualcuno ha saputo dare il là cambiando marcia, come De Laurentiis, come Lotito stesso, a Firenze quello scalino non è mai stato compiuto. Molto per demeriti, altre volte per sfortuna. E adesso le prospettive collocano la Fiorentina in costante discesa, mente la Lazio in grande ascesa. E non è un caso, o fortuna.

Di
Gianluca Bigiotti