
Un punto nelle ultime tre partite e Fiorentina risucchiata nella parte centrale della classifica. Questo ci stanno dicendo i numeri dei viola nelle ultime uscite. Viola che, come era prevedibile, hanno definitivamente perso il treno di quelle che si giocheranno l’Europa che conta. Treno al quale si è sorprendentemente agganciata la Sampdoria di Giampaolo, fanalino di coda delle squadre di vertice con 26 punti (nove in più della Fiorentina) e una partita in meno.
Fiorentina che al momento si trova a dover lottare per il (possibile) ultimo posto valido per l’Europa League (Coppa Italia permettendo) insieme a Milan, Torino, Bologna e Atalanta, giusto per nominare le più vicine. Vista la posizione in classifica ed il punti al momento guadagnati, lo spettro della stagione “senza infamia e senza lode”, solo in parte scongiurato lo scorso anno grazie ad un’improbabile lotta per la sesta posizione con Inter e Milan, si fa sempre più concreto.
Il treno per le prime quattro posizioni lo ha preso in direttissima la Lazio, splendida conferma dopo il buon campionato disputato l’anno scorso e prossimo avversario dei ragazzi di Pioli. Nonostante la frenata dovuta alla sconfitta nel derby della Capitale, i biancocelesti hanno dimostrato fin qui di essere di un altro livello rispetto a quello mostrato dai giocatori della Fiorentina. Se ci mettiamo anche la storica difficoltà che i viola trovano ad imporsi allo stadio Olimpico, l’impresa gigliata diventa quasi un Everest da scalare.
Il rischio, dunque, è che una sconfitta contro una Lazio ben più quotata possa affossare ulteriormente il campionato di questa Fiorentina, cancellando già a novembre quantomeno la possibilità di essere in lotta fino alla fine per un posto in Europa. Certo, il mantra: “È ancora presto per sapere cos’è questa Fiorentina” è ancora valido, ma a due mesi dall’inizio della stagione i primi bilanci parlano di una squadra da decimo posto in classifica, salvo l’esplosione di qualche scommessa corviniana.
Scommesse, però, che finora non pagano. Se il mercato del 2017 ancora non si può del tutto giudicare, possiamo ormai considerare il mercato estivo 2016 come del tutto fallimentare. Dei giocatori in prestito rispediti al mittente si è già parlato, ma coloro che sono rimasti, come quegli Olivera e Sanchez partiti titolari domenica con la Spal, non sono ai livelli della Fiorentina. Sul primo ci sono dei dubbi sul fatto che sia in grado di sostenere un campionato di Serie A.
E le scommesse di quest’anno? Incerte, come quel Gil Dias che si accende e si spegne di partita in partita. Ci sono i Veretout e Pezzella, piacevoli sorprese in positivo. I giocatori “usato sicuro” come Thereau e Laurini. Quelli che hanno dimostrato qualcosa, ma devono dare di più (ad esempio Simeone e Benassi, visto quanto sono stati pagati). Ci sono anche gli oggetti misteriosi, come un Vitor Hugo pagato 8 milioni e mai schierato titolare, salvo la disastrosa prima di campionato con l’Inter. Oppure Milenkovic, che ha stupito gli addetti ai lavori nel ritiro estivo di Moena ma che ancora non ha giocato un singolo minuto in Serie A. Destino poco differente per i vari Lo Faso, Zekhnini e Hagi. Che sia “colpa” dell’allenatore che non ha il coraggio di osare? O del Corvo che ha costruito una squadra inadatta? Ce lo dirà il tempo. Per adesso, l’obiettivo di questa inconcludente e enigmatica Fiorentina è quello di non spegnersi già a novembre nella mediocrità.

Di
Marco Zanini