
Dopo la sosta ci sarà Spal-Fiorentina. I viola tornano a Ferrara dopo quasi 50 anni: era il 7 gennaio 1968, vinse 1-0 la Spal. Dall’altra parte, come ricorda La Nuova Ferrara, una Viola con Albertosi, Merlo, De Sisti, Chiarugi, Amarildo, Brugnera… Al ritorno, penultima di campionato, i viola presero la loro rivincita: 2-0 e Spal retrocessa in B. Quel Fiorentina-Spal ha una storia tutta sua. Sulla gara incombeva una promessa. Una minaccia. «Vi facciamo retrocedere». E così fu. L’anatema fu lanciato dai viola qualche giorno prima del match in Toscana del 5 maggio 1968.
Ma perchè tanta acrimonia? I fatti sono presto raccontati. La Spal era reduce dalla conquista del titolo italiano De Martino, in sostanza il massimo campionato giovanile dell’epoca, una sorta di vero e proprio torneo riserve, con tanti elementi – in ogni squadra – che si dividevano tra serie A e piano di sotto. I biancazzurri, allenati da Gibì Fabbri, nella finale di Salsomaggiore si cucirono lo scudetto battendo proprio la Fiorentina. Gigi Pasetti, icona spallina, ricorda: «Il lunedì (22 aprile 1968; ndr) giocammo contro il Napoli, vincendo 4-1 e qualificandoci per la finale. Appunto contro la Fiorentina, che affrontammo il giovedì, sempre a Salsomaggiore. Gara difficilissima, loro avevano gente come Superchi, Merlo, Chiarugi, ferrante, Esposito, Brugnera, tutti ormai in prima squadra… Anche per noi era così, con i vari Cipollini, Pomaro, Palazzese, Bertuccioli, Rizzato, de Bernardi. E c’ero anch’io. Al 90’ eravamo 0-0. Non c’erano i rigori, solo i tempi supplementari. Il presidente Paolo Mazza non voleva che la partita si prolungasse, perchè la domenica (il 28 aprile 1968; ndr) eravamo attesi da un fondamentale confronto casalingo con l’Atalanta e, appunto, molti di noi giocavano già in prima squadra.
Così, Mazza ci invitò a commettere un fallo da rigore prima dello scadere del match, proprio per evitare i supplementari. Ma noi non lo ascoltammo, volevamo vincere. E andammo all’extra time. La gara però non si sbloccò. Il verdetto, come usava all’epoca, fu affidato al lancio della monetina. La sorte ci fu amica, vincemmo noi. Campioni d’Italia, con merito. Giocavamo un gran calcio. Quelli della Fiorentina, però, non la presero bene. Per niente. Ricordo perfettamente. Uscendo dal campo ci gridarono: “Vi facciamo retrocedere!”. Il riferimento era alla partita che di lì a poco si sarebbe giocata a Firenze, in campionato, in serie A».
Il 5 maggio, dunque, Fiorentina-Spal. Bassi, allenatore subentrato a stagione in corso e promosso proprio dopo l’ottimo lavoro condotto con i giovani viola, fece giocare i vari e già citati Superchi, Esposito, Ferrante e Chiarugi. Ed i viola tennero fede alla loro minaccia di qualche giorno prima: 2-0, reti di due senatori quali il centravanti Mario Maraschi e Giancarlo “Picchio” De Sisti. A distanza di tanti anni, comunque, Pasetti la prende con filosofia: «Via, anche senza la sconfitta di Firenze saremmo retrocessi lo stesso… Certo che loro erano proprio arrabbiati».

Di
Redazione LaViola.it